“Segnali di un grande terremoto”

CATANIA – L’Italia, com’è noto, è un Paese dove le criticità del territorio vengono affrontate strada facendo, sulla base dell’accadere dei disastri e indipendentemente dalle tragedie che si producono. La cosiddetta azione di prevenzione ex-post, un ossimoro che riassume la confusione sul fenomeno, è tornata in voga dopo i fatti in Emilia, dove domenica scorsa un sisma di magnitudo 6 si è abbattuto soprattutto su due province.
Adesso il pensiero si concentra sull’allarme rischio sismico anche al Sud, che era stato lanciato sin dal gennaio scorso dagli stessi sismologi di Trieste. Per la Sicilia, in particolare, ricorre anche il rischio aree sismiche in congiunzione con la presenza di stabilimenti petrolchimici senza una normativa nazionale che ne regolamenti la sicurezza in caso di terremoto.
Le scosse non si possono prevedere come fossero temporali. Questo è certo. Tuttavia ci sono determinati studi, basati sul calcolo di algoritmi, che possono prevederne l’eventualità. (continua)