Acquisizione terreni agricoli ancora senza agevolazioni

PALERMO – Tutto fermo. Per la terza volta il Commissario dello Stato non approva l’agevolazione fiscale prevista dall’art. 60 della legge regionale 2/2002. Ancora nessun incentivo per l’acquisizione di terreni agricoli. Il motivo sta nella difficile individuazione delle risorse necessarie a coprire la misura in un quadro generale di tagli per arrivare al pareggio di bilancio.
Marco Pace, dirigente dell’Assessorato regionale all’Agricoltura per la sezione che si occupa di ricomposizione fondiaria, spiega come si è svolto l’ultimo atto della vicenda: “Il Commissario ci ha respinto perché non rappresentiamo la stima delle minori entrate. A questo punto la questione va in mano al Direttore Generale. Io ho suggerito che la ricognizione fosse fatta tramite i notai. Ma la sostanza non cambia: per ora è tutto fermo”. Non si sa quando e se si sbloccherà la situazione.
Eppure bastava reperire solo 1 milione per anno per consentire il ripristino dell’agevolazione che permetteva di pagare solo l’1% dell’imposta di registro invece del 18%.
Basta ripercorrere la storia dell’applicazione dell’incentivo per notare come il meccanismo, una volta istituito, abbia fatto sempre più fatica per andare avanti. Con la legge Cuffaro la durata della misura passa da quinquennale a biennale. La legge regionale finanziaria del 2007 aveva poi prorogato al 31 dicembre 2011 il regime fiscale agevolato della legge 2/2002. Infine è arrivata la crisi e la necessità di mettere ordine nei conti della Regione. Il Commissario impugna prima l’art. 20 del disegno di legge n. 732-672-699-700-713 dal titolo “Interventi per lo sviluppo dell’agricoltura e della pesca. Variazioni di bilancio”, poi l’art. 14 del ddl n. 829 approvato nel dicembre scorso. L’agevolazione resta fuori quindi dall’esercizio provvisorio e ora anche dall’ultima  legge Finanziaria.
A marzo il dott. Pace propendeva per una felice risoluzione della vicenda: “Si sta facendo una ricognizione capitolo per capitolo per capire dove è possibile fare riduzioni recuperando così la cifra necessaria al rifinanziamento della norma. Per prorogare l’art. 60 è necessario 1 milione di euro per anno. I tempi sono quelli dell’approvazione del bilancio”.
Ma non è cambiato nulla. Resta la legge 604/1954 che riguarda gli atti di compravendita, di permuta, concessione di enfiteusi, affitto e compartecipazione a miglioria. In questo caso però occorrerebbe ridefinire i parametri per essere considerati Iap – imprenditori agricoli professionali -.