Palermo – Potrebbe essere considerato come il primo atleta siciliano presente a Londra, in vista delle Olimpiadi che inizieranno a fine luglio. L’Auriga di Mozia è già in mostra nel salone del Partenone del British Museum, ed è diventato uno dei testimonial dei prossimi Giochi che si svolgeranno nella capitale inglese.
La mostra ‘”Winning at the Ancient game”, dedicata interamente alle Olimpiadi che si concluderà il 9 settembre, mette in scena una collezione di dodici statue il cui filo conduttore è la vittoria. Tra queste, sculture dell’antica Grecia e di Roma, e ovviamente l’Auriga di Mozia, celebrata anche nel sito internet del British – che per la prima volta espone quest’opera – come “un’opera magnifica e uno dei migliori esempi classici in marmo greco”.
In realtà, l’Auriga, conosciuto anche come il Giovinetto di Mozia è una statua in marmo che fu probabilmente portata nell’isola di fronte alla costa trapanese dai Cartaginesi dopo che ebbero saccheggiato Selinunte nel 409 a.C. Sarebbe stata scolpita tra il 450 a.C.e il 440 a.C., normalmente conservata al Museo Whithaker dell’isola di Mozia (Marsala).
La statua raffigura una figura maschile, forse, appunto, un auriga, un giovane alla guida di un cocchio, le altre ipotesi ritengono potesse essere un dio (in particolare Mlkart/Ercole) o un magistrato punico a giudicare dalla posizione delle braccia, già perse al momento del ritrovamento).
“Una delle statue più belle del mondo – sostiene, non a torto, l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Sebastiano Missineo – che viene esposta in uno dei più importanti musei internazionali in occasione di un evento planetario come le Olimpiadi. L’Auriga di Mozia diventa così testimonial del patrimonio artistico e culturale siciliano e, grazie all’accordo tra la Regione e il British è stato avviato un programma di scambi che arricchisce l’offerta delle nostre istituzioni museali nei prossimi cinque anni. Mi auguro che nei prossimi mesi l’Auriga sarà ammirata da migliaia di turisti che poi sceglieranno di venire in Sicilia ad ammirare tutte le altre grandi opere del nostro immenso patrimonio”. In Sicilia, infatti, è presente circa il 30 per cento del patrimonio mondiale dell’antichità.