La Sicilia prigioniera del petrolio

PALERMO – La Sicilia prosegue, zoppicando, la sua corsa alla sostenibilità energetica, restando ampiamente condizionata dal sistema petrolifero che, seppure in crisi a livello internazionale, continua a restare l’unica alternativa valida in un territorio dove la grande industria sembra allontanarsi.
Quello che emerge analizzando il quadro complessivo delle potenziali risorse energetiche isolane è un grande spreco: fotovoltaico non adeguatamente sfruttato, eolico (che dal punto di vista paesaggistico ha deturpato intere colline) vittima della speculazione, e circa 4 mila chilometri quadrati incolti che sarebbero necessari per puntare sui biocarburanti e per rilanciare l’agricoltura in forte crisi.
Intanto anche il Pears, strumento essenziale, continua a non essere completamente applicato, vittima di iter procedurali spesso farragginosi. (continua)