Anci Sicilia dà voce ai Comuni

“A Cielo Aperto. Sicilia Paesaggio Museale”. Anci insieme alla Rete dei Musei comunali

La Sicilia vanta uno straordinario e vasto patrimonio culturale materiale e immateriale, oltre che paesaggistico ed enogastronomico. In Sicilia è facile fare un’esperienza culturale unica visitando i grandi e i piccoli comuni, dove oltre al paesaggio e ai centri urbani, che svelano tutta la storia dell’Isola, è possibile conoscere e imbattersi in una varietà di siti museali che custodiscono la vera identità dei comuni siciliani. La vastità di tali siti fa della Sicilia un paesaggio museale a cielo aperto.

Ben 85 Comuni hanno aderito alla Rete dei Musei comunali della Sicilia

A oggi sono 85 i Comuni e 177 i Musei che hanno aderito alla Rete dei Musei comunali della Sicilia promossa da Anci Sicilia, ma il numero è destinato a crescere. L’Associazione dei Comuni siciliani attraverso tale Rete ha l’obiettivo di valorizzare e promuovere il patrimonio museale della nostra regione. Il progetto guarda alla storia, al presente e al futuro della cultura e dell’identità siciliana, nell’ottica di un sistema culturale territoriale integrato, condiviso e sostenibile.

L’Anci Sicilia, per presentare al pubblico il progetto della Rete dei Musei Comunali ha organizzato il 30 ottobre dalle 9 alle 16,30 nella Sala Piersanti Mattarella di Palazzo dei Normanni (a Palermo) l’evento dal titolo “A Cielo Aperto. Sicilia Paesaggio Museale”, che si svolgerà in due momenti, nella prima parte con un Convegno e nella seconda parte con una cerimonia inaugurale.

La cerimonia inaugurale avverrà alla presenza delle istituzioni, dei sindaci, dei referenti museali, degli stakeholder e delle personalità che rappresentano le istituzioni che hanno promosso e sostenuto l’iniziativa, come Paolo Amenta, presidente di Anci Sicilia, Gaetano Galvagno, presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, Francesco Paolo Scarpinato, assessore regionale dei Beni culturali, e Alessandra Priante, presidente Enit.

La giornata è, quindi, non solo un momento celebrativo, ma anche di confronto con le istituzioni sul tema della cultura come leva per lo sviluppo socio-economico sostenibile dei Comuni e della formazione specifica degli operatori del settore. Temi che verranno affrontati durante il Convegno dal titolo “Le Reti museali e le relazioni inter-istituzionali: da opportunità a strategia generale Cultura e turismo 4.0” alla presenza dei relatori Marcello Minuti, coordinatore generale della Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività culturali, Monica Bruzzone, Gruppo di Lavoro Reti e Sistemi museali Icom Italia (International Council of Museums), consigliere Icom Liguria, Cristina Chiaiso, coordinatrice Gruppo di lavoro Comunicazione museale Icom Italia, Dario Scarpati, Icom Sicilia, Vincenzo Santoro, responsabile Dipartimento Cultura e Turismo e Agricoltura Anci, Roberto Albergoni, presidente Fondazione MeNo, Denise Gargano, dirigente Dipartimento Beni culturali e dell’Identità siciliana e responsabile progetto formativo Dicolab per il personale regionale dei Beni culturali, Roberto Garufi, esperto di Reti museali e del patrimonio dei beni culturali regionali. A moderare gli interventi Rosita Rijtano, capo redattrice sezione inchieste e approfondimenti PalermoToday, CataniaToday e Agrigentonotizie

Il commento del presidente Amenta e del segretario generale Alvano

“La Rete dei Musei comunali della Sicilia – hanno spiegato Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’Anci Sicilia – vuole presentare il Museo come un luogo aperto di informazione e di promozione culturale all’interno del comune, una porta di accesso non solo alle informazioni di carattere culturale ma anche a quelle legate alla tradizione enogastronomica. Il museo, quindi, come una vera e propria ‘vetrina’ delle eccellenze del territorio. L’iniziativa dell’Anci Sicilia vuole svelare l’anima dei luoghi in cui si sono sedimentate le tante culture che hanno contribuito a plasmare un territorio straordinariamente sfaccettato e interessante”.

“‘A Cielo Aperto. Sicilia paesaggio Museale’ – hanno aggiunto i vertici di Anci Sicilia – sottolinea il valore della cooperazione funzionale tra musei e dell’innovazione, ma non solo. Accende i riflettori sull’importante Sistema museale siciliano, sui suoi punti di forza e di debolezza e sulle strategie per la crescita, mettendo in evidenza il ruolo dei musei come luoghi di aggregazione, inclusivi e fondamentali per lo sviluppo sostenibile delle economie delle comunità locali. Incentiva anche il turismo delle radici, offrendo spazio alla tradizione culturale siciliana nella memoria collettiva a livello internazionale”.

L’evento del 30 ottobre sarà il “grand opening” di un percorso esperienziale che attraverserà la Sicilia e l’Italia, per spingersi oltre i confini e raggiungere ogni latitudine, rappresentando l’identità dell’Isola di tutte le epoche e di tutte le culture. Uno straordinario racconto per immagini, musica, parole ed emozioni, per raccontare e far conoscere la Sicilia come grande paesaggio museale “A Cielo Aperto”.

Per partecipare all’evento è necessario iscriversi collegandosi a https://formazione.ancisicilia.it/eventi/a-cielo-aperto-sicilia-paesaggio-museale-convegno-e-mostra/.

Il programma dell’evento è invece consultabile all’indirizzo internet https://www.anci.sicilia.it/wp-content/uploads/PROGRAMMA-A-CIELO-APERTO-30-OTT.pdf.

Ad Alcamo il Museo che… suona: viaggio tra strumenti e culture del mondo

Sono 85 i Comuni e 177 i Musei che hanno aderito alla Rete dei Musei comunali della Sicilia promossa dall’Associazione dei Comuni siciliani. E con l’obiettivo di valorizzare e far conoscere le realtà museali grandi e piccole della nostra Regione, ha preso il via una specifica campagna di comunicazione che l’Associazione ha concordato con i sindaci e i referenti dei Musei. Oltre ai comunicati stampa è prevista la realizzazione di una scheda tecnica che sarà pubblicata nell’homepage del sito della Rete (www.musei-sicilia.it) e sul sito dell’Associazione (www.anci.sicilia.it). Contemporaneamente, partirà la campagna social su Facebook e Instagram.

La prima uscita riguarda il Museo degli Strumenti Musicali di Alcamo, cui seguiranno il Ma.Fra di Francavilla di Sicilia, il Museo civico polivalente di Mistretta, lo Spazio Loc e Pinacoteca di Capo d’Orlando, il Museo civico Sebastiano Guzzone di Militello in Val di Catania. Ulteriori uscite, ancora da definire nei dettagli, sono previste per tutto il 2025.

Nel cuore del centro storico di Alcamo, all’interno dell’ex chiesa di San Giacomo De Spada, si trova un luogo unico che celebra la musica come linguaggio universale, per l’appunto il Museo degli Strumenti musicali multietnici, istituito nel 2014 grazie all’iniziativa del Maestro Fausto Cannone che ha voluto donare la sua preziosa collezione di strumenti musicali alla sua città natale con l’obiettivo di promuovere la diversità culturale e rendere accessibile a tutti il patrimonio musicale mondiale. L’ex chiesa di San Giacomo De Spada nel Medioevo dava il nome a uno dei quattro quartieri della città, quando era cinta da mura. Menzionata per la prima volta in un documento del 1379 come semplice cappella o altare, fu edificata come chiesa a navata unica tra il 1571 e il 1572 e ampliata nelle dimensioni attuali tra il 1625 e il 1626. Nel 1649, nei locali adiacenti alla chiesa venne edificato un “Hospitalia peregrinorum” per assistere e alloggiare i pellegrini che in onore di S. Giacomo intraprendevano il cammino lungo la via Francigena Mazarense. In questi luoghi di accoglienza, gestiti dalle Confraternite di San Giacomo, i pellegrini si fermavano alla fine di ogni giornata, per rifocillarsi, ricevere cure, pernottare e acquisire informazioni prima di rimettersi in cammino al sorgere del sole. Nella Sicilia Occidentale troviamo la Via Francigena Mazarense che nel suo lungo percorso, da Palermo a Mazara del Vallo, attraversa anche la città di Alcamo.

La collezione del Museo comprende 232 strumenti musicali, suddivisi in diverse categorie: Cordofoni (Sarangi, Dilruba, Sarod, Hu Ch’in, Erhu, Pi Pa, Kamanga, Ud, Kora, Tanbur, Ribeca, Pandora Bandura, Ciftelia, Gusle, Domra, Bouzuki, ecc.); Aerofoni (Khen, Hulusi, Suling, Irlun Pipari, Suona, Lunedas, Sheng, Pungi, Mohoceno, Quena, Ciaramella, Friscalettu Siciliano, Dvojnice, Svirala, ecc.); Idiofoni (Maracas Cascabel, Guiro, Reco Reco, Gender Barung, Balafon, Song Lang, ecc.); Membranofoni (Djembè, Skor Tom, Conga, Dhjangro, Xiao Tanggu, Dholaki, ecc.); Elettrofoni (Chitarra Gibson “Les Paul Custom”, Chitarra Meazzi Hollywood “Sonic”, Violin Shaped “Lear VI Crucianelli”).

Discorso a parte meritano tre strumenti considerati tra i cento più importanti dagli esperti in materia di museologia a indirizzo musicale, Giovanni Paolo Di Stefano, Selima Giorgia Giuliano e Sandra Proto, che ne parlano nel libro-catalogo “Strumenti musicali in Sicilia” (in attesa di pubblicazione). Nello specifico, il riferimento è al Roneat Eak, spettacolare xilofono che il Maestro ha portato da un suo viaggio in Tibet nel 1991, il cui corpo è costituito da una struttura a barca su cui è sospesa, tramite delle cordicelle, una tastiera a 21 tasti. Il blocco ligneo, riproduce le sembianze di un drago a tre teste in procinto di emanare lingue di fuoco, con tre code impreziosito da pietre verdi e perline rosse e blu. Sempre dal Tibet provengono i Dung- Chen, trombe telescopiche in rame finemente cesellate con motivi floreali. Infine dalla Birmania (1987) proviene il Saung-Gauk, un’arpa a forma di pavone interamente in legno, finemente intagliata e decorata con vetri colorati e strass.

Il Museo è dedicato al suo “donatore” Fausto Cannone, cantautore, compositore, musicista e poeta, nato ad Alcamo il 1 marzo 1938 e morto l’11 settembre 2017. Artista poliedrico, aperto alla valorizzazione delle diverse culture del mondo e alla promozione delle tradizioni musicali etniche, ebbe una vita travagliata e piena di privazioni in quanto rimase orfano in tenera età. Il suo incontro con la musica fu casuale, quando all’età di sette anni trovò un vecchio mandolino nella soffitta dei vicini di casa che stavano traslocando. Da quel momento, la musica divenne il filo conduttore della sua vita, studiò prima da autodidatta e poi al Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo, dove conseguì il diploma in canto. Ciò gli consentì di essere un apprezzato insegnante di musica ad Alcamo e di iniziare una serie di collaborazioni con importanti artisti locali tra cui spicca la famosa cantastorie siciliana Rosa Balistreri, con la quale collaborò per un lustro sia come compositore che come chitarrista dal vivo in alcuni suoi concerti. Inoltre ha composto la musica per 16 poesie e diverse commedie del noto scrittore, regista e poeta siciliano Ignazio Buttitta. Una sua composizione musicale “Addio Matera” è stata scelta come colonna sonora del film indipendente “Sassiwood”, diretto da Antonio Andrisani e Vito Cea, girato e dedicato alla città di Matera.

Fruttuosa fu la sua amicizia e collaborazione con il barbiere-liutaio Isidoro Di Lorenzo, al quale commissionò la costruzione di alcuni strumenti particolari, oggi esposti al museo, come il Mandolino Pochette, la Chitarra Lira, il Mandolino Mezza lira e la Mandola.

Il Museo offre esperienze interattive che coinvolgono i visitatori di tutte le età. È possibile ascoltare le registrazioni delle melodie originali degli strumenti della collezione, partecipare a laboratori musicali per imparare a suonare alcuni degli strumenti, o assistere a dimostrazioni dal vivo di artisti. Inoltre, sono disponibili visite guidate in cui gli esperti del museo raccontano storie e aneddoti legati agli strumenti e alle culture da cui provengono.

Il Museo degli Strumenti Musicali Multietnici di Alcamo è un luogo dove la storia della musica si intreccia con quella dell’umanità, un viaggio che attraversa secoli e continenti, invitando i visitatori a esplorare le infinite possibilità del linguaggio musicale. Per orari di apertura e informazioni: https://www.comune.alcamo.tp.it/it/point-of-interest/746073.

“Abbiamo aderito alla Rete dei Musei comunali della Sicilia promossa dall’Anci – ha dichiarato il sindaco Domenico Surdi – perché crediamo nel valore della Rete che ci permetterà di far conoscere, in ambito regionale, il nostro bellissimo ed originale Museo degli Strumenti Musicali Multietnici. Grazie alla generosa donazione del Maestro Fausto Cannone, Alcamo può vantare una raccolta di strumenti musicali di grande pregio artistico e di assoluta originalità, pezzi rari e preziosi che testimoniano la cultura musicale di diverse aree geografiche quali Africa, Cina, Medio Oriente, India, America Latina e che offrono ai visitatori una vasta panoramica sul mondo della musica e sulla cultura dei popoli che la praticano”.

“Abbiamo voluto per il nostro Museo – ha concluso il sindaco – un allestimento moderno che permetta ai visitatori di osservare da vicino gli strumenti, inoltre sarà possibile, attraverso esperienze interattive, viaggiare con la fantasia musicale verso mete sconosciute e ancora partecipare ai laboratori musicali o assistere a dimostrazioni dal vivo”.