A Palermo il ricordo di Libero Grassi a 33 anni dall’assassinio

PALERMO (ITALPRESS) – La sua morte ha segnato l’avvio di una nuova stagione di lotta alla mafia, colpendo al cuore quella società civile che fino ad allora non era ancora riuscita a fare concretamente i conti con le estorsioni: il ricordo di Libero Grassi è ancora vivo nel cuore e nella mente di Palermo, il suo testimone è stato raccolto da tantissime associazioni e trasmesso alle generazioni successive dall’attività incessante della moglie Pina e dei figli Alice e Davide.
A celebrarne la memoria in via Alfieri, nel luogo e nell’orario esatto (7:45) in cui 33 anni fa il proprietario dell’azienda tessile Sigma venne assassinato, gli assessori comunali Maurizio Carta e Pietro Alongi, l’assessore regionale ai Beni culturali Francesco Scarpinato, il presidente del Consiglio comunale di Palermo Giulio Tantillo, il presidente della Commissione regionale antimafia Antonello Cracolici, il prefetto di Palermo Massimo Mariani, il presidente della Corte d’Appello di Palermo Matteo Frasca, l’ex presidente del Senato Pietro Grasso, i rappresentanti delle forze dell’Ordine e i familiari di Grassi.
La mattina del 29 agosto 1991 l’imprenditore venne raggiunto da quattro colpi di pistola poco dopo essere uscito di casa: a sparare fu Salvino Madonia, killer di Cosa nostra poi condannato all’ergastolo.
La ribellione e la conseguente denuncia di Grassi, pagate con la vita, furono determinanti per convincere tanti imprenditori a ribellarsi al giogo del pizzo e denunciare i tentativi di estorsione. Dopo l’affissione del manifesto commemorativo, è stata spruzzata nel punto in cui venne colpito della vernice rossa per simboleggiare il sangue versato dal proprietario di Sigma; in seguito sopra la macchia sono state deposte una serie di piantine per rendere omaggio alla sua figura.
“E’ bello vedere tanti amici a ricordare mio padre: per me il ricordo e il dolore sono ancora forti”, sottolinea Alice Grassi, cui fa eco il fratello Davide: “Dobbiamo mantenere sempre quella determinazione che abbiamo ereditato dai nostri genitori non dal 29 agosto 1991, ma da quando siamo al mondo”.
Per Mariani “ricordare Grassi significa commemorare la storia e le tragedie di questa città, ma anche non dimenticare che i risultati straordinari raggiunti in questi anni grazie al lavoro incessante di magistratura e forze dell’Ordine sono frutto di sacrifici come il suo: Grassi si è sacrificato per riaffermare il proprio diritto a essere un uomo libero, tutti noi dobbiamo rivendicare la libertà perchè a questa città è costata davvero tanto. E’ nostro dovere onorare questi sacrifici per liberare Palermo dalla tara delle organizzazioni mafiose e da coloro che vogliono riportare indietro le lancette: io ero un giovane funzionario quando Grassi venne assassinato e non dimenticherò mai quel giorno, il suo sacrificio ha segnato anche la mia storia personale e professionale”.
“Siamo qui per custodire la memoria e costruire insieme un futuro migliore: regna ancora una certa indifferenza verso questo modo di affrontare la realtà, è un fenomeno che non possiamo ancora definire del tutto sconfitto quindi dobbiamo continuare a contrastare l’indifferenza delle persone” ha sottolineato Grasso.

– foto: xd8/Italpress –

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