Cultura

A Taormina cinema, teatro e canti raccontano il Natale

TAORMINA (ME) – La festa di Natale è magica sia per gli adulti sia per i bambini e la “Fondazione Taormina Arte Sicilia” con Racconti a Natale ci porta direttamente dentro la magia del Natale per farci vivere ed emozionare attraverso i racconti e le immagini delle tradizioni e delle leggende legate alla festa più importante dell’anno. Il progetto rientra tra le iniziative promosse e sostenute dall’assessorato regionale Turismo, sport e spettacolo e volte alla destagionalizzazione e alla valorizzazione delle eccellenze artistiche.

Dal 21 al 31 dicembre la “Fondazione Taormina Arte Sicilia” ha programmato una serie di eventi alla “Casa del Cinema” (ore 18.30), al Teatro Odeon (ore 11:30) e al Teatro Antico (ore 11:30) e in due dei più bei teatri di Palermo, il Real Teatro di “Santa Cecilia” e il Teatro “Spasimo” per raccontare il Natale attraverso il cinema, il teatro, i suoni e i canti tradizionali.

La programmazione s’inaugura il 21 dicembre alla “Casa del Cinema” con Rintocchi da Charles Dickens, un omaggio al grande scrittore inglese, un reading che riprende molti dei temi e delle immagini del famoso “Canto di Natale”. Un piccolo gioiello che Charles Dickens compone a trentun anni, nel 1843, con il sottotitolo In prose, being a ghost story of Christmas e la seguente dedica, proprio come un augurio, ai lettori di ogni tempo. La riduzione teatrale di uno dei racconti dickensiani più affascinanti è a cura di Simone Corso che ne sarà anche l’interprete.

Il 22 dicembre è la volta di Il Natale di Harry di Steven Berkoff letture di Elio Crifò. Harry è un uomo di quasi quarant’anni che si prepara a vivere il Natale. Aspettando qualcuno, un affetto, un vecchio amore, un amico. Ma Harry è un uomo solo, nessuno arriva e il Natale è la lama del coltello che viene rivoltato nella piaga della sua esistenza. Bruciante, toccante e spietato, Il Natale di Harry è una gabbia emotiva dalla quale si vorrebbe scappare lontano, ma non c’è nessun posto dove andare. È il ritratto della solitudine di un uomo e al tempo stesso dell’ipocrisia di una società che spesso ci lascia soli, anche in momenti carichi di emozioni come il Natale.