ROMA – Le scene con la corsa agli acquisti, le code davanti ai supermercati e i carrelli stracolmi dei mesi del lockdown sembrano relegati al passato. Secondo uno studio Nielsen, i carrelli della spesa di Paesi come Francia, Spagna e Italia si stanno normalizzando rispetto ai picchi a cui avevamo assistito nei mesi di marzo e aprile, nonostante volumi ancora maggiori rispetto al 2019 (+9-15%).
I consumatori iniziano a limitare le spese extra causate dalla pandemia. Da un lato ciò dimostra che la tendenza ad accumulare scorte a cui avevamo assistito a marzo e aprile non sta riemergendo, annullando il rapporto di causa-effetto tra diffusione mediatica di notizie relative ai contagi e picchi di vendite. Dall’altro lato, ciò significa maggiore attenzione agli acquisti da parte dei consumatori.
Quello a cui si assiste è una ridefinizione delle priorità di spesa. Il 66% dei consumatori europei dichiara di avere ridotto le spese durante il secondo trimestre del 2020 (vs. 58% durante il quarto trimestre 2019, quindi prima della pandemia). Inoltre il 39% risparmia su pasti take-away, vacanze, intrattenimento fuori casa e abbigliamento.
Questo fa pensare che i consumatori vedranno i beni di largo consumo come alternative. E infatti, già ci sono i primi segnali che testimoniano una domanda crescente in alcune categorie, che potrebbero trarre beneficio da questa situazione. A luglio, nel Regno Unito, champagne (15%) vino frizzante (+19%) e fermo (+22%) hanno subito un’accelerazione, insieme a premium whiskey, gin e rum in Russia o champagne in Germania. In Italia, nello stesso mese, categorie quali coloranti per capelli (+18%) e torte (+19%) si sono dimostrate particolarmente dinamiche.
Con un budget di spesa più ristretto a disposizione, i consumatori cercheranno di ottimizzare i loro acquisti dando priorità sia alla salute, che alla convenienza. Più di un terzo (36%) dei consumatori intervistati in tutti il mondo dichiara di aver notato una riduzione delle promozioni nei negozi, e i dati retail lo confermano.