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Abbigliamento, a rischio chiusura 27mila negozi

ROMA – La crisi innescata dalla pandemia travolge il commercio moda. E se la tendenza negativa rilevata fino ad oggi non si dovesse invertire, circa 27mila negozi di abbigliamento e calzature rischiano di chiudere entro l’anno. A lanciare l’allarme è Confesercenti, con una stima basata sul crollo di aperture di nuove attività – nella moda calate del 70% nei primi sei mesi dell’anno – e degli elevati rischi di chiusura rilevati dall’Istat, che coinvolgono un terzo delle imprese.

“Una tendenza negativa – spiega Confesercenti – che insiste su un settore già debilitato: dal 2015 al 2019 le consistenze si sono già ridotte del 6%, per un saldo di 8mila e 400 imprese in meno”.Le sofferenze del settore sono state acuite dal lockdown. Nei primi cinque mesi dell’anno le vendite sono crollate del -36% sullo stesso periodo del 2019, con picchi negativi di oltre -83% (-89% per le calzature) in aprile, quando solo i negozi online e per bambini erano attivi. “Si palesa la perdita di un’intera stagione primavera-estate e si verificano anche forti accumuli di scorte. Se non si interviene per sostenere il settore, falcidiato dalla crisi, a fine anno mancheranno all’appello oltre 22mila imprese del commercio di abbigliamento e quasi 5mila di calzature”.