Il vicepresidente della Regione Siciliana, Luca Sammartino, si è espresso sull‘accordo Stato-Regione e sulla vicenda del presunto credito sulla sanità che la Regione avrebbe nei confronti dello Stato.
Indiscrezioni che hanno fatto discutere e non poco, specialmente dopo le recenti dichiarazioni di Cateno De Luca sia sulla manovra che sul presunto credito.
“Temo che l’onorevole Cateno De Luca, politico di esperienza, non abbia avuto il tempo di leggere le carte e questo lo ha indotto a sbagliare la sua analisi”. Così ha esordito Luca Sammartino.
Poi, la spiegazione del vicepresidente della Regione Siciliana: “Il credito non è stato mai realmente riconosciuto da nessuno. Anzi, ci sono due sentenze della Corte Costituzionale che vanno esattamente nella direzione opposta. La prima è la 246 del 2012, quando la Regione impugnò il bilancio dello Stato proprio in merito a queste risorse e la Consulta considerò la richiesta inammissibile. La seconda è la 62 del 2020 con la quale è stato accolto il ricorso dello Stato contro la legge regionale 8 del 2018 che metteva in bilancio somme riferibili a questo presunto credito. Proprio da quest’ultima decisione è arrivato l’invito della Corte a trovare un accordo tra i due Governi”.
“Dopo 15 anni, per la prima volta – conclude Sammartino – c’è un Governo regionale che ha ottenuto dei risultati concreti: l’intesa, infatti, non riguarda solo i 200 milioni di euro ma prevede altri benefici economici per la Regione Siciliana anche nel 2023 e negli anni successivi. Inoltre, viene stabilito il principio che lo Stato deve rivedere il meccanismo di partecipazione della Regione alla spesa sanitaria”.
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