PALERMO – Con un lungo portfolio di best practice in tutto il mondo e anche nelle isole minori come Pantelleria, Lampedusa e Linosa, il colosso spagnolo Acciona è stato protagonista di Catania 2030 – Green expo del Mediterraneo l’evento di riferimento nel settore dell’acqua e clima. Durante la tre giorni, sono state portate sul tavolo del confronto, con gli stakeholder e con il governo regionale, le tecniche più innovative per la creazione di un sistema idrico efficiente in tutta la Sicilia, che integrino la sostenibilità ambientale con quella economica, e risolvano l’annosa questione dell’approvvigionamento dell’acqua, anche attraverso la desalinizzazione con l’innovativa tecnica dell’osmosi inversa.
“Il reperimento e la produzione dell’acqua potabile in Sicilia – dichiara il country manager di Acciona, Luigi Patimo – sono questioni di emergenza a cui auspichiamo la politica dia risposte concrete, prevedendo interventi tempestivi. Tutto ciò, non solo riguardo alle isole minori, ma anche nelle zone particolarmente siccitose della Sicilia. Il costo dell’acqua dipende principalmente dal suo trasporto, che poi provoca anche un impatto ecologico sul pianeta. Con i nostri impianti idrici, rendiamo potabile l’acqua del mare con un costo anche al di sotto di 1 euro per metro cubo, al posto dei 15 euro di quella che viene trasportata con le navi che inquinano a dismisura”.
Nel mondo sono 135 milioni le persone che beneficiano già dell’attività della società spagnola leader nella gestione del ciclo integrale dell’acqua. Acciona, con la tecnica della dissalazione per osmosi inversa, assicura l’approvvigionamento in quei territori privi di risorse idriche, ma soprattutto la riduzione degli sprechi che, solo al Sud Italia, raggiungono in alcuni casi la soglia del 60%. Il proposito di Acciona è quello di integrare in Italia il sistema di dissalazione a quello idrico, capace di fare affrontare a costi ridotti i frequenti periodi siccitosi.