Consumo

Acquisto libri testo, la trappola dei prestiti

ROMA – Anche la scuola può diventare un peso economico non indifferente: tra libri, materiale vario a supporto e, quest’anno, vista la possibile didattica a distanza, anche tablet o pc, le cifre che si spendono per i figli che vanno a scuola sono consistenti e ci sono ormai molte famiglie che pensano a un prestito. E le finanziarie e gli istituti bancari non si lasciano sfuggire la possibilità di guadagnare: Altroconsumo, associazione di consumatori italiana, ha voluto analizzare i prestiti personali dedicati proprio agli studenti di elementari, medie e superiori più diffusi sul mercato, e i risultati sono stati immediati.

Nessuno dei prestiti proposti ha taeg zero, per cui le famiglie dovranno in ogni caso sostenere dei costi. I prodotti finanziari esplicitamente dedicati a questa tipologia di acquisti sono pochi: ‘Bper Prestito’ per studenti delle scuole primarie, secondarie e delle università (non solo per libri e dizionari ma anche per pc, tablet o smartphone) e Bnl bnp Paribas Prestito Bnl Scuola Più (Primo Prestito) per tutti gli studenti, per acquistare libri ma anche per pagare corsi di lingue o sportivi e vacanze studio all’estero. Per entrambi non è necessario essere correntisti delle due banche per richiederli. A parte i costi strettamente legati al prodotto che si decide di utilizzare, Altroconsumo ha inoltre rilevato dei problemi generali a cui le famiglie devono far attenzione. Innanzitutto, i problemi della polizza assicurativa a protezione del finanziamento: la banca che vende una polizza assieme al finanziamento non può esserne beneficiaria.

Pertanto, se la banca obbliga il cliente ad avere una polizza vita per erogare il prestito, deve consegnare due preventivi di due compagnie non legate ad essa da accordi commerciali. Ancora, il cliente ha 10 giorni lavorativi per cercare altrove una copertura, che la banca deve accettare. In tutte le offerte analizzate da Altroconsumo, comunque, si tratta, almeno stando ai siti delle banche, di una polizza facoltativa. In generale si tratta di una spesa che non è conveniente fare, visto il capitale ridotto e la durata molto breve del prestito. Ancora, “prima della scelta definitiva – dice Altroconsumo – richiedi il modulo secci (il modulo europeo standardizzato) e verifica le condizioni economiche e il Taeg. Controlla infine se ti chiedono l’apertura di un conto corrente per l’erogazione del finanziamento e valuta quindi anche il relativo costo”.

Anche in questi frangenti valgono i consigli più generici sulla scelta dei prestiti personali. Innanzitutto, la scelta va fatta sulla base del Taeg che rappresenta l’indicatore sintetico del costo del finanziamento, include infatti oltre al tasso d’interesse (il Tan, tasso annuo nominale) anche le spese che il consumatore deve sostenere per ottenere e pagare il finanziamento. Proprio perché si tratta di una indicazione fondamentale, “diffida delle pubblicità – dice Altroconsumo – in cui il Taeg è relegato in una noticina a piè di pagina. Per avere poi un riferimento istituzionale, basta tenere d’occhio la pubblicazione trimestrale della Banca d’Italia, che pubblica i tassi medi delle operazioni di finanziamento ai fini della definizione del tasso usuraio; si tratta di tassi molto importanti che possono dare un’idea del costo medio dei finanziamenti e quindi possono essere considerati dei buoni punti di riferimento per valutare la convenienza del prestito. Fondamentale poi leggere sempre attentamente il contratto di finanziamento.

“In base alla normativa – ribadisce l’associazione dei consumatori – hai anche il diritto di chiedere, senza spese, copia del contratto prima della firma. Ricorda che nessuna condizione economica o giuridica può essere applicata se non è riportata per iscritto sul contratto, dunque leggi bene tutto prima di firmarlo”.