News - Cronaca

Acri, post-Covid, ricostruire il futuro partendo dai giovani

La ricostruzione post-Covid per gli italiani “dovrà tenere conto di due istanze importanti: perseguire con convinzione un percorso verso lo sviluppo sostenibile e offrire formazione soprattutto ai giovani, per contrastare la povertà educativa”. Lo afferma l’Acri sulla base dell’indagine annuale realizzata con l’Ipsos per la 96esima Giornata mondiale del risparmio in programma oggi. E se il prossimo futuro “non genera forti preoccupazioni, pensare a un orizzonte temporale di 10 o addirittura 20 anni preoccupa e addirittura intimorisce il 57% degli italiani”.

La salute, spiega l’Acri, e l’economia, con “basse prospettive per i giovani, lavoro instabile e mancanza di risparmi cumulati, sono le due grandi incognite da cui si cerca di rifuggire facendo leva sulla rete parentale, prima di tutto, e sull’impegno a prevenire le malattie e a curarsi. Il 35% degli italiani risparmia senza pianificazione o precise finalità, mentre il 65% risparmia avendo in mente progetti ed esigenze future (38% esigenze immediate, 33% a medio termine, 28% nel lungo termine)”. Guardando agli investimenti pubblici “circa la metà degli italiani ritiene che siano orientati all’immediato, in linea con l’orizzonte temporale che essi si attendono e ritengono corretto. La drammaticità della situazione, e forse una certa timidezza negli ultimi anni sugli investimenti importanti, hanno generato un desiderio di agire con urgenza rispetto ai problemi dell’oggi”.

Le priorità su cui puntare “sono chiare: dare migliori opportunità di lavoro ai giovani (importante per il 54%) e realizzare un sistema sanitario adeguato (48%). In generale, quello che si richiede è una crescente attenzione a welfare, responsabilità sociale, formazione, innovazione: su questi aspetti si dovrebbero concentrare gli impegni dell’agenda governativa, in modo da favorire la crescita e lo sviluppo del paese, soprattutto in un periodo impegnativo come questo”.In questo contesto, aggiunge l’Acri, “i corpi intermedi (76%), e in particolare le associazioni di volontariato (86%), possono offrire un contributo importante e utile di conoscenza e di capacità di incanalare le azioni nel modo più efficiente”.