Consumo

Additivi alimentari, ecco come riconoscerli

PALERMO – Oggi più che mai i prodotti commerciali confezionati abbondano in conservanti, coloranti ed edulcoranti, in parole povere tutta quella categoria di elementi che va sotto il nome di additivi alimentari. Spesso vengono aggiunti solo per ragioni commerciali o per conservare l’aspetto degli alimenti, ma gli additivi, anche quelli considerati innocui, andrebbero assunti solo quando è strettamente necessario. Per questa ragione Altroconsumo ha stilato una pratica guida, utile al riconoscimento e al contenimento dell’uso.

Gli additivi vengono aggiunti per ragioni tecnologiche o commerciali e non hanno alcun valore nutritivo: possono essere utilizzati allo scopo di rendere l’alimento più colorato, di mantenere l’aspetto e la consistenza originari fino al momento del consumo, di prolungare la durata di conservazione e anche di mascherare l’assenza di alcuni ingredienti di valore o l’uso di materie prime di qualità scadente.

Al fine di limitarne l’uso è innanzitutto importante riconoscerne la presenza. Per questa ragione, è fondamentale leggere le etichette: infatti, l’etichetta di un prodotto contenente additivi deve riportare il nome dell’additivo (o il codice europeo corrispondente) e la categoria che identifica la funzione svolta dall’additivo nell’alimento, poiché questi elementi vengono considerati ingredienti e per tale ragion ne va documentata la presenza.

In ogni caso, è meglio evitare gli alimenti con colori appariscenti, che rivelano chiaramente la presenza di coloranti. Quindi, è preferibile consumare gli alimenti semplici e possibilmente non pronti, poiché la maggior parte di questi ultimi contiene molti additivi, tra cui glutammati e conservanti: dunque, consumando alte quantità di prodotti confezionati, con grande probabilità si assumeranno anche dosi massicce di additivi. Inoltre, alcuni conservanti, tra cui soprattutto i benzoati, sono consentiti in un numero decisamente troppo elevato di prodotti alimentari: ne deriva che i livelli d’assunzione tollerati giornalmente solo per quel conservante possono essere facilmente superati anche con una dieta varia.

L’utilizzo di additivi è regolato dal regolamento dell’Unione Europea numero 1333/2008, che stabilisce i criteri di utilizzo e la lista degli additivi autorizzati in tutta Europa. Secondo la normativa, in certi casi l’uso degli additivi è ammesso unicamente per gli alimenti indicati e nelle dosi massime fissate. Gli additivi devono essere tecnicamente indispensabili e possono essere autorizzati solamente se non esistono altre soluzioni ragionevoli.

Inoltre, questi elementi non possono servire a ingannare il consumatore sulla quantità e qualità degli ingredienti. Ad esempio, i coloranti dovrebbero essere proibiti se utilizzati per simulare la presenza di ingredienti nobili (come la frutta nello yogurt) o per correggere l’aspetto esteriore del prodotto. Mentre per alcuni conservanti i livelli consentiti dalla legge sarebbero troppo elevati e potrebbero mascherare una qualità igienica scadente dei prodotti che li contengono, motivo per cui rappresentano un notevole rischio per la salute.