Trasporti

Aeroitalia fuori dall’aeroporto di Forlì, il caso dei voli low cost: “Ma a Palermo nessun problema”

Aeroitalia, la compagnia low cost italiana sbarcata in Sicilia nei mesi scorsi e accolta dal governatore Renato Schifani come una delle soluzioni al caro voli, ha chiuso la sua esperienza all’aeroporto di Forlì, con cui collegava anche alcune mete dell’isola: Catania, Comiso, Trapani, Lampedusa e Pantelleria. Secondo la società di gestione dello scalo emiliano “alla luce delle gravi e continue inadempienze riscontrate nell’esecuzione”. Di tutt’altro avviso la compagnia aerea che sostiene di essere stata lei a risolvere il contratto “per impossibilità a continuare ad operare alcune rotte che, nella migliore delle ipotesi, avevano 15 passeggeri per tratta”. La storia finirà a carte bollate, con promesse reciproche di adire le vie legali.

In Sicilia la battaglia sui cieli di Forlì ha due conseguenze: la preoccupazione dei passeggeri che avevano acquistato biglietti dall’isola per la città emiliana da una parte, e dall’altra il riaccendersi della battaglia politica, con le opposizioni all’attacco di Schifani. “Prezzi più bassi, maggiore concorrenza, più mercato, più possibilità per i nostri figli, ma anche per i turisti, di raggiungere la Sicilia», diceva il governatore lo scorso 1 giugno a bordo del volo inaugurale Palermo-Roma.

La rescissione del contratto

“Che ne pensa il presidente Schifani della decisione della società di gestione dell’aeroporto di Forlì che ha rescisso il contratto con Aeroitalia per i continui ritardi e disservizi della compagnia?, dice Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars. “Da mesi – aggiunge – il presidente della Regione manda comunicati stampa spacciando questa compagnia aerea come la soluzione al caro voli, come mai ora non dice nulla? Siamo curiosi di sapere cosa pensa di questo episodio che ha coinvolto la compagnia aerea da lui tanto sostenuta  e sponsorizzata”.

Go To Travel, società di diritto italiana controllata da F.A. S.r.l. – Forlì Airport, ha comunicato che la risoluzione del contratto è avvenuta “a seguito dei numerosi, reiterati tentativi – purtroppo non accolti dal vettore – volti a ricomporre e rinnovare un clima di proficua fiducia e collaborazione; così da ristabilire, eliminando i disagi dovuti a ritardi, cancellazioni, rimborsi e riprotezioni su altri voli, l’auspicata e regolare attività degli aeromobili impiegati nelle connessioni da e per l’aeroporto di Forlì”. Le tratte effettuate da Aeroitalia “saranno operate, in continuità con quanto già comunicato al mercato e consultabile sul sito www.goto-fly.it, da altri vettori europei in grado di gestire, con le rispettive flotte, tutte le destinazioni in programma – alcune di valore fortemente strategico per il territorio romagnolo – sia nel corso della presente estate, sia nella prossima stagione invernale”.

“Falso – replica la compagnia – Aeroitalia, con Pec inviata alla società medesima nella mattinata di ieri, dopo diversi tentativi di far ragionare GoTo Fly circa il network fallimentare che la stessa aveva pianificato, aveva risolto il contratto per impossibilità a continuare ad operare alcune rotte”.

La decisione è arrivata dopo che sabato i collegamenti da Forlì a Lampedusa, Pantelleria e Comiso avevano riscontrato disservizi: decollato con 12 ore di ritardo il primo, cancellati gli altri due. Aeroitalia, in ogni caso, continua  a operare in Sicilia. Da Palermo vola su Alghero, Milano Bergamo, Olbia e Roma. Da Catania al momento solo su Bergamo, ma da ottobre partiranno anche i collegamenti per Roma e Olbia. Da Comiso vola su Alghero, Bologna, Bergamo e Roma.

Le tariffe proposte da Aeroitalia da e per la Sicilia

Il presidente Schifani ha puntato forte sulla low cost italiana per rompere il duopolio Ryanair e Ita che occupano molti collegamenti tra l’isola e il resto d’Italia e abbassare così i prezzi dei biglietti.  Guardando oggi alle tariffe proposte da Aeroitalia per l’estate sui due scali principali – Milano Bergamo e Roma – si riscontrano alti e bassi. Prezzi bassi per viaggiare da Palermo a Roma e viceversa nei mesi di luglio e agosto: le tariffe per la capitale rimangono sempre sotto i 50 euro, quelle per tornare a Palermo non superano i 60 euro. Peggio per chi sceglie Milano Bergamo: l’andata verso la città lombarda registra 55 euro come prezzo più basso a luglio e 60 euro ad agosto, ma anche picchi sopra i 200 euro. Il ritorno, Bergamo-Palermo, costa non meno di 70 euro e fino a 150 euro nei mesi di luglio e agosto. Sull’unica tratta operativa da Catania, e cioè Bergamo, i prezzi rimangono bassi fino a ferragosto (sotto i 50 euro e in alcuni giorni il biglietto si compra anche a 20 euro). Ma dal 16 agosto fino al 19 settembre le tariffe salgono e sono comprese tra 85 e 180 euro. Andare da Bergamo a Catania con Aeroitalia, invece, costa tra i 70 e i 150 euro a luglio, tra i 20 e i 110 euro ad agosto.

E i disservizi che la società che gestisce l’aeroporto di Forlì contesta ad Aeroitalia? Da Palermo allargano le braccia. “Qui – spiega l’amministratore delegato di Gesap, Vito Riggio – nessun problema, zero ritardi e zero disservizi. Noi andiamo avanti convintamente”.