I vertici della Sac hanno incontrato i sindacati e rappresentanti della Camera di Commercio del Sud-Est, socio di maggioranza della società, sulle azioni propedeutiche al processo di privatizzazione dell’aeroporto di Catania, che prevede l’individuazione di tre advisor: legale, finanziario e tecnico. Quello legale è stato individuato nello studio Gianni Origoni di Roma.
La Sac ha evidenziato come “l’aspetto economico non sarà il solo sul quale si baseranno le scelte dei soci”. “Saranno numerosi i criteri che accompagneranno il percorso – ha commentato l’ad Nico Torrisi -. Costituiremo, con l’advisor, un piano illustrativo di sviluppo societario di medio e lungo periodo che non sarà limitato all’aspetto prettamente economico ma valuterà anche gli impegni. Da procedere agli investimenti inseriti nel masterplan alla valorizzazione delle risorse umane e intellettuali di tutte le realtà che ruotano intorno agli scali di Catania e Comiso. Intendiamo individuare un acquirente garantisca lo sviluppo ordinato del sistema aeroportuale della Sicilia orientale e, contestualmente, quello del territorio”.
“L’incontro è stato costruttivo – hanno affermato i segretari di Cgil, Cisl, Uil e Ugl insieme a quelli di categoria Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Ta – Abbiamo ribadito la necessità di tutelare i livelli occupazionali di tutti i lavoratori e lavoratrici di Sac e Sac service, di garantire l’applicazione del contratto nazionale del settore trasporto aereo, e apprezzato che si guardi non solo all’offerta più vantaggiosa ma anche quella che dia maggiori garanzie allo sviluppo. Questo nell’ottica di un incremento delle posti di lavoro. Abbiamo altresì apprezzato – hanno concluso i sindacati – che, nell’ambito della riunione, si sia accennato all’esigenza della limitazione degli hendlers, volta a tutelare un ordinare sviluppo del settore dell’handling all’intero dello scalo”.