“A differenza dei ministri Crosetto e Salvini, che con grande senso delle istituzioni e spirito di servizio si sono subito adoperati per contribuire alla riapertura dell’aeroporto di Catania, dopo l’incendio che ha distrutto parte del terminal A dello scalo, c’è chi, come il Ministro Adolfo Urso, preferisce alimentare sterili polemiche adombrando dubbi su carenze infrastrutturali di un sistema aeroportuale che, ricordo al Ministro, sino alla vigilia dell’incidente individuava in Fontanarossa un significativo hub internazionale, sia sotto il profilo dei movimenti aerei e passeggeri, che sulla qualità dei servizi di terra”. A dichiararlo è il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
“Come già avvenuto in occasione della riforma sulle Camere di commercio – osserva il governatore dell’Isola -, ancora una volta il Ministro delle imprese e del Made in Italy, interviene in modo scomposto, più a tutela di vicende localiste che nell’interesse dell’intero popolo siciliano. Spiace constatare che lo stesso interventismo il Ministro non lo abbia tempestivamente manifestato nei confronti della lobby delle compagnie aeree che ormai da mesi vessano i siciliani e i tanti turisti con tariffe da capogiro, laddove il mio governo ha inoltrato ben due ricorsi all’Antitrust ed un esposto alla Procura di Roma”. Per il presidente Renato Schifani, “quanto accaduto a Fontarossa impone la più ampia cooperazione e l’impegno congiunto di tutte le istituzioni, così come già dimostrato dall’assoluta sinergia tra Regione Siciliana, Enav e Aeronautica Militare, che insieme all’Ast, azienda per il trasporto pubblico della Regione, da giorni si adoperano per ridurre i disagi dei tanti passeggeri in transito nello scalo etneo. Sono certo – conclude il Presidente siciliano – che la stessa sinergia istituzionale si possa e si debba ritrovare tra tutti i rappresentati del Governo Meloni e quello della Regione Siciliana”.