Un G7 virtuale è stato convocato per la prossima settimana dal presidente americano Joe Biden e dal premier britannico Boris Johnson – che lo aveva chiesto ieri – per concordare una strategia comune di fronte al caos in Afghanistan dove intanto proseguono le evacuazioni.
Gli Stati Uniti minacciano sanzioni se mancherà il rispetto dei diritti umani e civili ma restano aperti al dialogo con i talebani.
Usa, indagine dem al Senato
L’intelligence, secondo i media, avvisò dei pericoli che avrebbe causato una smobilitazione dall’Afghanistan e tre commissioni a guida dem chiedono un’indagine al Senato.
Intanto i talebani sembrerebbero aver accolto l’invito alla moderazione venuto dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, il quale ha detto di seguire “con profonda preoccupazione la rapida evoluzione della situazione in Afghanistan” e ha esortato i talebani a “proteggere vite umane e garantire che i bisogni umanitari possano essere affrontati”.
“Continuano a pervenire – ha detto Guterres – segnalazioni di gravi abusi e violazioni dei diritti umani nelle comunità più colpite dai combattimenti. E sono particolarmente preoccupato per il futuro delle donne e delle ragazze, i cui diritti conquistati a fatica devono essere tutelati. Tutti gli abusi devono cessare”.
Moderazione “secondo la Sharia”
“Abbiamo liberato l’Afghanistan e vogliamo che non sia più un campo di battaglia né terra di droga o di terrorismo”, hanno affermato dal canto loro i talebani nel loro primo incontro con la stampa.
Hanno promesso moderazione e rispetto per le donne, ma “secondo la Sharia”, la legge sacra dell’islamismo, basata principalmente sul Corano, il libro che contiene le rivelazioni di Allah a Maometto, e sulla consuetudine (la sunna) che raccoglie norme di diverso tipo. E vede uomini e donne uguali agli occhi di Dio, ma con diritti e obblighi, in particolare quelli economici, ben diversi: le donne sono discriminate in particolare per questioni di eredità e di libertà personale, e, per esempio, devono avere un tutore uomo quando si recano all’estero.
Sharìa in arabo vuol dire “strada seguita” e suoi principi sono “la principale fonte della legislazione” dei Paesi islamici, anche moderati. Ma ci sono interpretazioni estreme come quelle invocate dai terroristi islamici per giustificare barbari assassinii.
Le reazioni del mondo
A Kabul la situazione resta tesa e molti afghani, in fuga e non, non credono al nuovo corso. Ma Cina, Russia e Turchia parlano di “messaggi positivi” da parte dei talebani.
L’Occidente è cauto e la Nato minaccia una “risposta durissima” se le promesse non saranno rispettate.
In Afghanistan ha fatto rientro ieri il mullah Baradar, ex vice del mullah Omar dopo vent’anni tra prigionia ed esilio.