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Afghanistan, cos’è l’Isis-K e perché è una minaccia all’Occidente

L’attentato all’aeroporto di Kabul, era previsto dai servizi di intelligence occidentali, e in queste ore ha rievocato lo spettro di una “nuova” minaccia, all’occidente.

Stiamo parlando dell’Isis-K. E’ facile cadere nell’errore pensando, ok è sempre Isis, lo conosciamo, ma non era stato neutralizzato? Sbagliate parecchio, perchè l’Isis-k è tutta un’altra storia. Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta.

L’Isis-k è lo Stato Islamico nato nella provincia afghana del Khorasan non rappresenta però una parte del vecchio Isis, quello dell’Iraq e della Siria, che anzi nega qualunque connessione col gruppo. Si entra dunque in una nuova fase in cui i talebani si vedono contrapposti allo Stato Islamico, con lo spettro di nuova violenza e morte che si fa sempre più concreto.

L’Isis-K è nato tra il 2014 e il 2015 nella provincia del Khorasan, territorio al confine afghano con il Pakistan, dalle defezioni di alcuni comandanti talebani che hanno deciso di giurare fedeltà ad Abu Bakr al Baghdadi, capo di Daesh dal 2014 al 2019.

La  convinzione di fondo che anima questi altri militanti è che l’etnia Pashtun, diffusa in Afghanistan e Pakistan, sia religiosamente “impura” e politicamente compromessa con l’odiata America.