Cronaca

Aggressione al Policlinico di Palermo, Razza: “Situazione indecorosa, serve repressione”

L’ultima aggressione ai danni di medici, in ordine di tempo, è avvenuta qualche giorno fa all’ospedale Policlinico di Palermo.

Secondo una prima ricostruzione, i parenti di un’anziana ricoverata avrebbero fatto irruzione nel reparto di Gastroenterologia, vandalizzato la sala medici e picchiato brutalmente il medico di turno, fratturandogli l’omero e causandogli altre gravi lesioni.

Si tratta di uno dei tanti episodi di violenza contro il personale medico, un problema che è stato affrontato nel corso di una conferenza stampa alla presenza dell’assessore alla salute Ruggero Razza.

Aggressione al personale medico, Razza: “Serve solo la repressione”

“Se in Italia mancano il 50% dei medici di pronto soccorso non si può stare fermi ad aspettare che arrivino, serve incentivare economicamente i medici”, ha dichiarato Razza.

“Serve di più, abbiamo medici con l’attestazione di emergenza sanitaria territoriale e non si capisce perché questi professionisti, cessata l’emergenza, oggi non possono lavorare nei reparti e in corsia. La proposta alla conferenza Stato-Regioni è un intervento di emergenza a livello legislativo per assumere questo personale anche nei Pronto Soccorso. Ultima aggressione? Se si realizza un’aggressione così indecorosa, non c’è vigilanza che tenga, serve solo la repressione. Ora infatti mi aspetto il massimo della repressione possibile”, ha dichiarato facendo riferimento all’aggressione a un medico al Policlinico.

La necessità di sicurezza negli ospedali siciliani

L’episodio del Policlinico è solo la punta dell’iceberg di una scia di aggressioni in corsia. La soluzione secondo Toti Amato, presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo non può che essere una maggiore attenzione alla sicurezza negli ospedali.

“La soluzione per gli ospedali potrebbe essere creare percorsi particolari e strutture come quelli monoblocco. I nostri ospedali forse oggi non sono più il massimo davanti a questo tipo di emergenza”, spiega Amato.

“Serve inoltre evitare che le persone sostino a lungo in posti ristretti e poi serve aumentare il personale sanitario, che è insufficiente. I colleghi lavorano in condizioni di stress continuo nei pronto soccorso e nelle guardie mediche. Serve una struttura che possa ben convogliare il traffico con percorsi che possano evitare il sovraffollamento”.