In Sicilia, dal primo maggio, è cominciata la stagione balneare e i concessionari di lidi e stabilimenti, dopo l’emergenza Covid e restrizioni varie, sono pronti per ripartire in sicurezza e tornare alla normalità.
Prima dell’apertura della stagione balneare, i sindaci, con propria ordinanza, rendono esecutivi i divieti di balneazione per le zone indicate dalla Regione. Ad Agrigento, come fatto dal sindaco Bonaccorsi anche a Catania, a mettere nero su bianco sui tratti inibiti per inquinamento o per altre ragioni, è stato il sindaco Franco Miccichè.
“Ho voluto pubblicare l’ordinanza e renderla nota anche sui canali social e non solo sul sito del Comune, proprio per avvisare i miei cittadini, delle zone dove non si è in sicurezza” – dichiara il Sindaco Miccichè. “Per di più, i tratti interdetti sono gli stessi che c’erano durante le altre amministrazioni, con l’unica differenza che i precedenti sindaci firmavano l’ordinanza, ma non la divulgavano”.
Nello specifico non si potrà fare il bagno nei tratti di mare a causa dell’inquinamento dell’acqua nel tratto della foce del fiume Naro, 200 metri a destra e 200 metri a sinistra; foce del fiume Akragas, 200 metri a destra e 300 metri a sinistra. Poi ci sono i tratti di mare e di costa non adibiti alla balneazione per altri motivi e per sicurezza: costone località Caos; località Drasi; spiaggia ex “Oceano Mare” a San Leone per una lunghezza di 70 metri.
“Devo aggiungere – continua il primo cittadino – che le tabelle con i divieti non sono aggiornate, e proprio per questo mi sto adoperando con gli organi competenti a verificare dove realmente c’è pericolo e dove invece possiamo abolire il divieto. Una di quelle zone – continua il primo cittadino – è proprio il tratto dell’ex Oceano, dove prima vigeva il pericolo di ferri pericolosi, gli stessi che i volontari di Mareamico hanno eliminato nella scorsa estate, e di conseguenza quel tratto dovrebbe tornare balneabile”.
La situazione nel mare di San Leone è migliorata rispettato agli anni scorsi, evidenzia il primo cittadino, e si spera che, si possa migliorare sempre di più anche e soprattutto per incrementare il turismo. “Complessivamente la situazione è nettamente migliorata, grazie anche al lavoro fatto dalla Procura di Agrigento dopo il sequestro dei pennelli a mare che inquinavano la costa” – dichiarano dall’associazione ambientalista Mareamico, guidata da Claudio Lombardo. Restano delle criticità, come lo scarso funzionamento del depuratore di Sant’Anna, i problemi al depuratore del Villaggio Mosè che porta all’inquinamento del Fiume Naro, o nel tratto del Mare Nostrum – concludono – con un tubo di scarico che con le mareggiate continua a rompersi”.