Il governo Musumeci ha approvato questo pomeriggio, in seduta urgente, un disegno di legge da sottoporre all’esame dell’Ars per trasformarlo in legge in tempi brevi per sostenere l’avvio di Aica, il nuovo soggetto in house, l’azienda idrica dei Comuni agrigentini che sostituirà Girgenti Acque, ormai fallita.
Il tutto per assicurare le risorse finanziarie, a titolo di anticipazione, per i primissimi mesi, necessarie a scongiurare l’interruzione dell’erogazione dell’acqua e garantire il pagamento degli stipendi dei lavoratori oltre che la manutenzione ordinaria.
L’impegno del ddl era stato assunto stamane dallo stesso presidente della Regione Siciliana al termine del vertice che si è tenuto al Palazzo Orleans con il presidente dell’ATI di Agrigento, Giuseppa Valenti, sindaco di Sciacca, del presidente dell’Aica Alfonso Provvidenza, sindaco di Grotte, di alcuni dei sindaci dell’Agrigentino che dovranno gestire il servizio idrico attraverso la nuova società consortile (composta dai sindaci di 33 centri sui 42 della provincia di Agrigento).
Presenti stamattina al vertice anche l’assessore all’Acqua e rifiuti Daniela Baglieri, con il dirigente generale Calogero Foti, l’assessore alla Funzione pubblica Marco Zambuto, l’avvocato capo Giovanni Bologna, il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa ed il commissario prefettizio Gervasio Venuti.
“Premesso che per il mio governo il primo punto è la continuità del servizio idrico, e che l’operato del Tribunale fallimentare non consente grossi margini nell’ottica di un quadro complesso e delicato di approvvigionamento idrico – ha detto il governatore – in questa situazione di emergenza, anche di ordine pubblico, quale è quella che si configura nel territorio agrigentino, la Regione non si tira indietro e vuole fare la propria parte per trovare una soluzione.
La strada – ha sottolineato Musumeci- è quella di una legge ad hoc, con la copertura finanziaria di dieci milioni di euro recuperati dal Fondo per le Autonomie locali, dopo un confronto con l’assessore Zambuto.
Il ddl passa adesso alla Presidenza dell’Ars, che con una corsia di emergenza potrebbe in una settimana licenziarlo.
L’obiettivo è garantire le risorse, per i primissimi mesi di gestione, in modo da mettere l’Aica nelle condizioni di potere lavorare, dopo un pre-affidamento da parte dell’Ati.
“Non si può più tollerare che si persista in alcune condizioni di illegalità esistenti da anni. C’è qualche furbetto convinto che non si debba pagare il consumo dell’acqua, a fronte di tanti utenti che invece la pagano regolarmente. È l’Aica che dovrà far fronte alle criticità legate ai diffusi furti d’acqua e alla evasione”, ha concluso.
“Sullo sfondo rimane attiva la proposta del mio governo di istituire un’Autorità unica per l’acqua in Sicilia: il disegno di legge è già pronto e lo presenteremo a giorni all’Ars” nonché sindaco di Grotte, Alfonso Provvidenza.
Dal dibattito è anche emerso come il Tribunale fallimentare abbia tracciato un cronoprogramma rispetto al recupero dei crediti e la gestione commissariale terminerà il 2 agosto. La prefettura di Agrigento non ha previsto alcun rinvio.
“Abbiamo davanti uno scenario difficile, la gestione prefettizia non ha ragione di esistere. Questo nuovo organo di gestione ha bisogno di supporto per entrare a regime. Il primario interesse è che si continui a erogare il servizio idrico per l’utenza”, ha detto il prefetto di Agrigento, Cocciufa.