RAGUSA – Il movimento spontaneo degli agricoltori, allevatori, produttori e consumatori iblei, nei giorni scorsi, aveva fatto un appello urgente a tutti i sindaci dei Comuni siciliani affinché si attivassero, di concerto con i deputati regionali e nazionali, a fare rispettare quanto promesso in più occasioni e in tutte le sedi dei vari incontri tenutisi, in riferimento alla moratoria dei debiti.
“Si ritiene indispensabile ciò – dichiaravano i rappresentanti del movimento -, poiché è prioritario che si garantisca la liquidità immediata e necessaria alle aziende del comparto per poter fronteggiare l’acquisto di foraggio, gasolio ed energia elettrica, per la sopravvivenza del bestiame da allevamento e la coltivazione cerealicola, di ortaggi e piante arboree. È impossibile, infatti, sostenere i costi con le sole promesse. Non si riesce comunque a comprendere in quale mondo finora abbiano vissuto le organizzazioni professionali agricole, prima tra tutte la Coldiretti, che dopo cinque mesi di protesta da parte dei produttori, sostenendo che il problema della moratoria dei debiti era stato brillantemente risolto dal Governo centrale, dopo le pressanti richieste degli associati e dei produttori e con una ‘iniziativa di solidarietà’, a nostro avviso farlocca per i quantitativi ridicoli, invece si è limitata a donare agli agricoltori una elemosina che offende la dignità di associati e non”.
La necessità di fare il punto sulle azioni messe in campo per contrastare la crisi che flagella il mondo dell’agricoltura e della zootecnia ha dato l’impulso per un incontro provinciale che si è tenuto lo scorso 24 maggio, presso la sede dell’assessorato allo Sviluppo Economico di Ragusa.
Obiettivo dell’incontro è stato quello di illustrare, esaminare attentamente e valutare le soluzioni che sinora sono state messe in campo nei vari livelli di governo, locale, regionale, nazionale ed europeo e proporre eventuali rimodulazioni, correttivi e ulteriori interventi.
“È giunto il tempo – ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo Economico, Giorgio Massari -, non più procrastinabile, di dare risposte e di creare futuro, insieme”. Giorgio Spadaro, allevatore modicano e rappresentante del movimento spontaneo, si è così espresso: “In attesa che questa farsa elettorale europea volga al termine, i produttori saranno costretti a vendere quanto prima e più possibile i propri prodotti per immettere liquidità nelle casse delle loro aziende, sostenere i costi ordinari, straordinari e pagare la quarta rata della rottamazione quater e così contrastare l’ormai chiaro disegno politico europeo, con la complicità del governo nazionale, di voler trasferire le produzioni altrove, favorire i grossi investitori che troveranno così la strada spianata per assorbire e fagocitare le nostre piccole aziende, da sempre fonte di benessere e onestà del nostro territorio”.