All’attacco degli acari agli agrumi siciliani bisogna rispondere con le giuste armi. È stata approvata dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana la deroga territoriale per l’utilizzo della sostanza attiva Cyflumetofen, per il contenimento degli acari Tetranychus e Panonychus citri, su colture di agrumi, anche se non inserito nel disciplinare regionale della produzione integrata siciliana.
La decisione nasce a seguito delle richieste pervenute da organizzazioni di produttori dell’Opi Sicula – Società Cooperativa Agricola, e da Esperidio – Soc. Consortile Agricola a r.l. E’ stato tenuto conto anche del decreto del ministero della Salute del 13 maggio scorso, con il quale il formulato insetticida Nealta, a base di Cyflumetofen, ha ottenuto l’autorizzazione per uso di emergenza fitosanitaria per un periodo di 120 giorni, al momento valida sino al 9 settembre, per l’utilizzo contro gli acari tetranichidi sugli agrumi.
A causa anche dei cambiamenti climatici, negli ultimi anni le infestazioni degli acari tetranichidi sugli agrumi hanno dimostrato difficoltà di contenimento, con danni alla vegetazione ed ai frutti, e il nuovo ed esclusivo meccanismo di azione di Cyflumetofen consente di gestire meglio l’insorgere di fenomeni di resistenza in alternanza con le sostanze attive previste nel Dpi Regionale e appartenenti ad altri gruppi Irac. Proprio per la sua efficacia, la Cyflumetofen è già inserita nelle linee guida nazionali di difesa integrata e nelle norme tecniche di difesa integrata e controllo delle infestanti 2022 del Dpi regionale. Tecnicamente, la cyflumetofen è dotata di un nuovo meccanismo d’azione nei confronti degli acari, e agisce come inibitore del trasporto degli elettroni all’interno del complesso II dei mitocondri: grazie a questo nuovo meccanismo di azione, risulta efficace nei confronti di acari che hanno sviluppato resistenza agli acaricidi attualmente utilizzati, riuscendo a recuperare una efficacia ormai compromessa in molti altri prodotti utilizzati precedentemente.
Pertanto, può essere impiegato in alternanza ad altri principi attivi a diverso meccanismo di azione, per un’efficace strategia antiresistenza. Agisce per contatto e ingestione nei confronti di tutte le forme mobili degli acari: unisce un rapido potere abbattente ad un’elevata persistenza di azione. La sua efficacia è indipendente dalle temperature e non è influenzata dalle piogge che si verificano dopo un’ora dall’applicazione, il tempo di asciugatura necessario perché entri in azione.
Per la sua specificità di azione, inoltre, la sostanza è selettiva nei confronti degli insetti utili (predatori, parasitoidi, pronubi, ecc.). Il ragnetto rosso (Tetranychus urticae) è un fitofago presente in molte colture in ogni parte del mondo. Nonostante le piccole dimensioni, sono in grado di causare danni ingenti con grande rapidità a causa della loro grande capacità riproduttiva. Vi sono oltre 1200 specie in tutto il mondo e molti di essi sono importanti fitofagi delle colture. Larve, ninfe e adulti causano danni alla pianta ospite nutrendosi della linfa della pianta. Sono presenti in prevalenza sulla pagina inferiore delle foglie dove perforano le cellule e succhiano il contenuto. Le cellule svuotate e morte diventano gialle e in molte piante il danno è visibile anche sulla pagina superiore delle foglie, sotto forma di piccoli punti gialli. La distribuzione delle cellule si traduce in una fotosintesi ridotta, una maggiore traspirazione e una ridotta crescita della pianta. La continua sottrazione di linfa porta poi la pianta a morire. Michele Giuliano