Sanità

Aids, oggi la giornata mondiale, le iniziative in Sicilia

Oggi si celebra la giornata mondiale dell’Aids e la buona notizia è che con i farmaci attualmente a disposizione non si muore più di questa terribile malattia, sempre che questa venga trattata per tempo.
La cattiva notizia è che non è ancora possibile eradicare il virus dell’Hiv dall’organismo.

Alla base della lotta all’Aids continua a esserci la prevenzione e, di conseguenza, l’informazione.

Le iniziative in Sicilia

Per questo oggi in Sicilia sono state organizzate diverse iniziative, illustrate nei giorni scorsi anche dall’assessore regionale Ruggero Razza.

Sul sito Costruiresalute.it si trova per esempio un elenco sulle città in cui si possono effettuare, oggi, i testi gratuiti.

Per conoscerle cliccare qui.

Webinar e test a Catania ed Agrigento

Ci sono poi iniziative specifiche. Anche quest’anno l’Asp di Catania, aderendo alla campagna di informazione e di sensibilizzazione promossa dall’Assessorato regionale alla Salute, ha proposto ai cittadini test e informazioni per imparare a vivere la sessualità in sicurezza, adottando poche ma importantissime regole di prevenzione.

Undici gli Istituti superiori della provincia coinvolti in un webinar e nella proiezione del film “Io e Freddie” di Francesco Santocono, dieci i punti prelievo aperti al pubblico per l’esecuzione anonima, gratuita e senza prenotazione dei test, nove i gazebo informativi nelle piazze, quattro le case corcondariali coinvolte.

Ad Agrigento, oltre 4.500 studenti raggiunti appartenenti a 179 classi degli istituti scolastici della provincia hanno partecipato ieri al webinar “prevenzione dell’infezione da Hiv e dalle altre malattie a trasmissione sessuale” organizzato dall’Asp. Che ha deciso di dedicare la giornata di oggi allo screening ematico nei diversi punti di prelievo allestiti negli ospedali della provincia e attraverso l’uso dell’ambulatorio mobile.

Dalle 8 alle 16, i sanitari dell’azienda effettueranno gratuitamente i prelievi del sangue per la rilevazione dell’Hiv, della sifilide e della Hcv nell’aula conferenze del “San Giovanni di Dio” di Agrigento, nella sala “Piraino” del “Giovanni Paolo II” di Sciacca, nel centro trasfusionale del “Barone Lombardo di Canicattì”, nell’aula conferenze del “Fratelli Parlapiano” di Ribera e nell’aula magna della direzione sanitaria del “San Giacomo d’Altopasso” di Licata. L’ambulatorio mobile, negli stessi orari, stazionerà invece ad Agrigento in piazza Cavour.

Migliorati i trattamenti farmacologici

Nel corso delle campagne d’informazione si parlerà anche della migliorata l’efficacia dei trattamenti e della diminuzione degli effetti collaterali. Ma anche del vaccino, che resta una sfida aperta, anche se gli occhi sono ora puntati su quello con tecnologia a mRna.

Così come resta aperta la sfida, lanciata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, di eradicare l’epidemia entro il 2030.

Solo in Italia 45.000 vittime

A 40 anni dalle prime diagnosi di Aids, malattia che ha fatto in tutto 45.000 vittime solo in Italia.
Dalla scoperta dei primi casi di Hiv, si stima che la malattia abbia colpito 78 milioni di persone nel mondo e che 35 milioni di persone siano morte per malattie legate all’Aids.

“Dal 1981 anno in cui i primi casi di Aids sono stati segnalati – spiega il direttore di Malattie Infettive dell’Irccs Policlinico Gemelli di Roma, Roberto Cauda – sono stati ottenuti risultati straordinari consentendo di trattare l’Hiv alla stregua di altre malattie croniche. Dalla disperazione dei primi anni si è passati alla speranza e oggi alla cura. Ma la lotta non è ancora conclusa”.

Lo sviluppo delle terapie antiretrovirali ha cronicizzato la malattia: al virus viene impedito di replicarsi e diffondersi nell’organismo, quindi di diventare fatale per il paziente.

“Questo – spiega Gianni Sava, professore di farmacologia all’Università di Trieste e consigliere della Società Italiana di Farmacologia (Sif) – ha permesso di concentrare l’attenzione su terapie sempre più efficaci e meglio tollerate, anche se restano criticità a cui la ricerca sta cercando di dare risposta, come la diminuzione dell’efficacia nel tempo, l’insorgenza di resistenza e la tossicità”. Le nuove formulazioni di farmaci a lunga durata d’azione, sono una risposta efficace e aiutano a superare il problema dell’aderenza alla terapia. Ma, diversamente da quanto fanno gli antiretrovirali contro l’epatite C, quelli per l’Hiv non riescono a eradicare il virus dall’organismo, aggiunge Sava, perché “agiscono solo sui virus replicanti attivati, non sui serbatoi latenti. Per questo la terapia dura tutta la vita”. Dopo tutti questi anni, a mancare è soprattutto un vaccino economico, efficace e sicuro. Sono stati testati una nutrita serie di candidati, basati su strategie diverse ma, spiegano gli esperti, rimane una sfida aperta. Una risposta è che la volontà politica e gli investimenti che hanno stimolato lo sviluppo del vaccino contro il Covid sono in gran parte mancati dalla ricerca sui vaccini contro l’Aids. Ma un’altra risiede nella complessità del virus.

Virus dell’Aids e Covid

“L’Hiv muta molto più facilmente del Covid e quindi è più difficile generare gli anticorpi neutralizzanti che potrebbero prevenire l’infezione”, spiega Olivier Schwartz, capo dell’Unità virus e immunità presso l’Istituto Pasteur di Parigi. Un aiuto potrebbe arrivare dalle tecnologie oggi in uso contro il Sars-Cov-2. Uno dei vaccini in fase di studio, seppure ancora agli inizi, utilizza l’Rna messaggero e vede impegnata la statunitense Moderna.

“L’utilizzo delle piattaforme a mRna fatto sul Covid – spiega Andrea Antinori direttore dell’Uoc Immunodeficienze virali dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani – aprirà nuove porte, potenzialmente interessanti per l’Hiv, ma per ora sono ipotesi o auspici. Nonostante gli annunci fatti negli anni passati, è purtroppo una strada lastricata di insuccessi. L’unica piattaforma in sperimentazione sull’uomo è a vettore adenovirale, si attendono i dati, ma per ora non sembra stia dando grandi risultati: uno studio su donne africane è fallito, un altro su uomini europei e americani è ancora in corso”.

Il Telefono Verde Aids

In attesa del vaccino, l’attenzione si concentra sul testing e sulla prevenzione, “anche attraverso la Profilassi pre-esposizione (Prep), una terapia farmacologica che si sta rivelando molto efficace nel prevenire il contagio in soggetti a rischio”, precisa Antinori. Quello che è importante, conclude Matteo Camporeale, vicepresidente della Croce Rossa Italiana, è che “non dobbiamo abbassare la guardia sull’Aids, perché, nonostante le diagnosi in Italia siano in calo, il numero dei contagiati tra i giovani cresce”.

Solo nel 2021 il Telefono Verde Aids dell’Istituto Superiore di Sanità ha ricevuto 6.219 telefonate da parte di utenti che hanno ricevuto consigli utili e indicazioni su dove effettuare il test.