Sanità

Aifa, monoclonali a 80 pazienti in 7 giorni, in ricrescita

Sono 6.626, da metà marzo a oggi, i pazienti Covid a cui sono stati prescritti anticorpi monoclonali in Italia. Di questi, 80 sono quelli che li hanno ricevuti nell’ultima settimana: un numero per la seconda settimana consecutiva in ricrescita dopo mesi in calo, di pari passo con l’aumento registrato nei nuovi contagi da Sars-Cov-2. Questi i dati del 15mo Report sugli Anticorpi Monoclonali per Covid-19 dell’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa), relativo al periodo dal 9 all’15 luglio. Il documento conferma come sia il Lazio la regione ad aver somministrato finora più dosi, ben 850.

Gli anticorpi monoclonali sono farmaci specifici contro il Covid-19, autorizzati in via emergenziale e disponibili anche in Italia a partire dal 10 marzo scorso per persone particolarmente fragili, con infezione recente da Sars-Cov-2 e senza sintomi gravi. Grazie all’aumento di persone anziane e fragili vaccinate, le dosi settimanali prescritte sono calate in modo netto da metà aprile.

Tra il 16 e il 22, erano state ben 945, mentre sono state appena 34 nella settimana dal 25 giugno al primo luglio. Tuttavia, il loro numero è in risalita, di pari passo al numero dei contagiati: sono state infatti 74 nella settimana 2-8 luglio (+118%) e 80 nella settimana 9-15 luglio (+8%). Cala, rispetto al precedente report, il rapporto delle prescrizioni rispetto nuove diagnosi Covid avvenute nello stesso arco di tempo: sono state pari allo 0,7% su 11.211 casi.

Nella settimana precedente c’erano state, invece, 74 prescrizioni su 6.325 nuove diagnosi, pari all’1,1%. In proporzione al numero di infetti, sono Basilicata, Liguria e Calabria ad avere prescritto più anticorpi monoclonali nella settimana in esame. Ma in termini assoluti, dall’inizio del monitoraggio, ad averne dispensati più sono Lazio (850 dosi), Veneto (812), Toscana (758), Campania (516), Puglia (504). A chiudere la classifica sono Provincia autonoma di Trento (26), Molise (13) e PA di Bolzano (3), con prescrizioni ormai ferme da settimane.

Fino ad oggi, infine, le prescrizioni sono state effettuate da 195 strutture distribuite in tutte le regioni e province autonome. Oltre la metà dei pazienti ha ricevuto la combinazione di ‘bamlanivimab’ e ‘etesevimab’.