ROMA – Prende il via il nuovo anno scolastico 2019/2020 con i Collegi dei docenti ma all’appello mancheranno tanti prof, circa uno su cinque, perché vanno ancora assegnate numerose cattedre al personale precario, con stime sindacali che arrivano fino a 200 mila insegnanti da trovare.
E non sono presenti all’appello anche 20 mila Ata, il personale di amministrativo, tecnico e ausiliare. Non è mancato poi il primo sciopero dell’anno, quello dei dirigenti e assistenti amministrativi, che proprio nei giorni scorsi si sono astenuti dal lavoro.
Tra le cause della mancanza di cattedre coperte adeguatamente ci sono le tante uscite previste per quota 100 e il mancato varo definitivo del dl scuola-precari, varato in Cdm “salvo intese” dal governo giallo-verde, ma rimasto “incagliato” nella crisi di politica di fine agosto.
Le stime sulla presenza dei supplenti sono state fatte dai sindacati: i docenti italiani sono oltre 800 mila; i supplenti oscillano tra i 120 mila secondo la Flc Cgil e i 180 mila calcolati dalla Uil, fino ai 200 mila per il giovane sindacato Anief.
Di fatto “Quota 100” ha accelerato la carenza di prof: i pensionamenti, in seguito al provvedimento, sono stati 17.807 che si aggiungono ai 15.371 pensionamenti ordinari. La situazione è d’emergenza; se il prossimo anno Quota 100 verrà confermata, il trend continuerà a salire – spiega Flc Cgil – anche perché l’età media dei docenti italiani è alta”.
Anche per la Uil scuola i numeri sono indicativi dell’emergenza: il sindacato prevede tra 150.000 e 180.000 supplenti a cui dover fare ricorso per consentire l’apertura delle scuola, con l’aggravante che le graduatorie, sia per le supplenze che per i ruoli sono, in alcuni casi, esaurite e di dovrà fare riferimento alle cosiddette ‘messe a disposizione’ di docenti “improvvisati”.
Ma la stima più alta di posti vacanti è dell’Anief che arriva a quota 200 mila. Intanto, il conto alla rovescia è partito anche per la prima campanella che suonerà il 5 settembre in provincia di Bolzano, seguita il 9 dal Piemonte. Mercoledì l’11 settembre sarà il primo giorno per gli alunni delle scuole della Basilicata, della Campania, dell’Umbria e del Veneto.
In Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia, provincia di Trento e Valle d’Aosta, invece, si torna giovedì 12 settembre. Non sono pochi i ragazzi che si godranno per intero le prime due settimane di settembre, tornando a scuola solo a pochi giorni dall’inizio dell’autunno. Lunedì 16 settembre si aprono i cancelli degli istituti in Abruzzo, Lazio, Emilia-Romagna, Marche, Molise, Toscana, Liguria, Calabria, Sardegna. I ragazzi della Puglia, infine, saranno gli ultimi a sedersi di nuovo di fronte alla lavagna. Per loro è tutto rimandato a mercoledì 18 settembre.