ALCAMO (TP) – Ritardi e mancati obiettivi. Batoste per i dirigenti del Comune di Alcamo che si vedono addirittura dimezzare l’opulenta quota destinata alle perfomance, indennità che spetta sulla base dei risultati raggiunti e opportunamente stabiliti ad ogni inizio anno dalla giunta municipale che adotta dei criteri e degli obiettivi. In questi giorni è stata liquidata questa indennità risalente all’anno 2019 dagli uffici della direzione 3 agli Affari generali e non sono mancate le sorprese: dei 61 mila euro stanziati per pagare le perfomance ai dirigenti ben 30 mila sono stati decurtati. Questo è il frutto dell’applicazione del regolamento sulla misurazione delle perfomance che proprio nel 2019 fu rinnovato dal segretario generale del Comune Vito Bonanno e ratificato in giunta. In pratica in questo testo veniva un po’ rivisto il criterio per l’assegnazione dei fondi, andando soprattutto a guardare i meriti del dirigente. Ed evidentemente questi meriti sono venuti meno se si considera che quasi la metà del budget è stato decurtato. Trentamila euro che restano nei cassetti dell’ente locale e diventano economie che potranno essere spese per altro.
Alla luce della relazione sugli obiettivi raggiunti dai dirigenti arrivano quindi delle sonore bocciature per i burocrati del municipio. In pratica nello stilare le “pagelle” sono emersi dei ritardi, come ad esempio quelli sul pagamento delle fatture ai fornitori diventati a volte anche debiti fuori bilancio, e dei mancati obiettivi che hanno finito per dare vita a una relazione in cui mediamente si riconosce ad ogni dirigente mediamente solo il 50 per cento della quota di perfomance, che nel passato era di circa 10 mila euro di surplus annui in più sullo stipendio tabellare. Un sistema di criteri più stringente che era stato fortemente voluto dal sindaco Domenico Surdi già dalla scorsa legislatura e che adesso si sta traducendo concretamente.
Dal suo canto nel preparare questo regolamento, Bonanno aveva voluto dare concretezza alla legge, andando a penalizzare chi non rispetta i tempi dettati dalle norme della pubblica amministrazione e chi non raggiunge certi risultati. In particolare il nuovo regolamento stabilisce delle precise ripartizioni del fondo: il 40 per cento è stanziato per il raggiungimento di obiettivi specifici, stessa quota per .le attività organizzative di settore/unità di staff e il restante 20 per cento destinato alla valutazione di “comportamenti organizzativi”.
Proprio in questi giorni, poi, ci sono state grandi manovre al palazzo di città di Alcamo per i vertici apicali della macchina burocratica, tra chi entra e chi esce. Nelle stanze dei bottoni sta per chiudersi una vera e propria epoca. Arriva un nuovo dirigente che va a sostituire una delle storiche figure apicali del municipio, Anna Parrino, di recente andata in pensione. Mentre va via si può dire l’ultimo dirigente della “vecchia guardia”, Sebastiano Luppino, che lascia la direzione 3 agli Affari generali, Risorse umane e Servizi alla persona. La new entry è l’architetto Enrico Minafra, 56 anni, palermitano che va a guidare la direzione 4 che ha competenze su Opere pubbliche, Servizi manutentivi e Patrimonio. Dal 2001 è entrato nella pubblica amministrazione, svolgendo funzioni di funzionario tecnico di categoria D. è stato nel messinese, nei Comuni di Lipari e Leni, prima di approdare al Comune di Palermo dove è rimasto per ben 9 anni. Dopo è approdato nei municipi di Isola delle Femmine e Montelepre e adesso si accinge a sbarcare ad Alcamo dopo aver vinto una selezione. Ha superato una valutazione per titoli e colloquio con esame tecnico fatto con commissione.
Il sindaco Domenico Surdi ha fatto successivamente dei colloqui motivazionali. Minafra è stato tra i 7 che erano stati ammessi a valutazione e tra loro 4 hanno superato la soglia di 80 punti su 100 e sono stati ammessi al colloquio, infine 3 sono stati dichiarati idonei dalla commissione. Minafra andrà finalmente a sgravare di super carichi di lavoro il segretario generale Vito Bonanno che ha svolto in questi mesi la funzione ad interim alla direzione 4. Ma Bonanno potrebbe presto trovarsi un altro interim, quello della direzione 3 che dall’1 febbraio lascerà Luppino. Un problema non di poco conto considerando che di per sé la segreteria generale è già un compito gravoso e in questo modo si rischia di distogliere un burocrate da importanti attività che meritano massima ed esclusiva attenzione. Luppino lascia Alcamo dopo ben 21 anni. Infatti era dal 2000 che aveva varcato la soglia di questo palazzo di città ma ha chiesto, ed ottenuto, il nulla osta per trasferirsi al Comune di Marsala. In pratica Luppino e la Parrino lasciano Alcamo e chiudono il sipario della vecchia dirigenza. Nell’arco di pochissimi anni al Comune sono andati via, per i più svariati motivi, tutti i dirigenti che per decenni hanno presidiato gli uffici. Con loro due in pratica cambia del tutto volto la burocrazia alcamese, svecchiandosi anche in parte.