Moda

Alessandro Michele lascia direzione creativa Gucci

Dopo i rumors delle ultime ore arriva l’ufficiliatà: Alessandro Michele, lascia la carica di direttore creativo di Gucci. Lo stilista, al timone creativo della maison dal 21 gennaio 2015, sottolinea il gruppo Kering in una nota, “ha svolto un ruolo fondamentale nel rendere il marchio quello che è oggi attraverso la sua creatività innovativa, pur rimanendo fedele ai rinomati codici della maison”.

Corsa al successore

Ma chi prenderà il suo posto? La domanda tormenta da ore tra gli addetti ai lavori, dopo che la notizia, rimbalzata online e anticipata ieri da Wwd, ha provocato un vero terremoto nel fashion system. Lo stilista, che in oltre 7 anni ha rivoluzionato la griffe ammiraglia del gruppo Kering, lascia il ruolo di direttore creativo. Un cambio di passo che, si vocifera, sarebbe stato motivato dall’insoddisfazione di François-Henri Pinault, proprietario del colosso francese intenzionato a ridare lustro al brand, dopo aver chiesto a Michele di avviare un cambiamento radicale di design. Un’indicazione che tuttavia non sarebbe stata rispettata dallo stilista.

Il messaggio dello stilista sui social

“Ci sono momenti in cui le strade si separano in ragione delle differenti prospettive che ciascuno di noi può avere – scrive lo stilista sulla sua pagina Instagram – . Oggi per me finisce uno straordinario viaggio, durato più di venti anni, dentro un’azienda a cui ho dedicato instancabilmente tutto il mio amore e la mia passione creativa. In questo lungo periodo Gucci è stata la mia casa, la mia famiglia di adozione. A questa famiglia allargata, a tutte le singole persone che l’hanno accudita e sostenuta, va il mio ringraziamento più sentito, il mio abbraccio più grande e commosso. Insieme a loro ho desiderato, sognato, immaginato. Senza di loro niente di tutto quello che ho costruito sarebbe stato possibile. A loro quindi il mio augurio più sincero: che possiate continuare a nutrirvi dei vostri sogni, materia sottile e impalpabile che rende una vita degna di essere vissuta. Che possiate continuare a nutrirvi di immaginari poetici ed inclusivi, rimanendo fedeli ai vostri valori. Che possiate sempre vivere delle vostre passioni, sospinti dal vento della libertà”.