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Alessia Piperno racconta la sua prigionia in Iran: “Ho visto cose che non dimenticherò mai”

Sono passate ormai tre settimane dalla liberazione di Alessia Piperno dal carcere di Evin, a Teheran, in Iran.

La giovane 30enne romana è tornata a scrivere oggi sui propri social network, raccontando quei terribili 30 giorni vissuti dietro le sbarre tra angoscia e paure.

“Ho visto, subito e sentito cose che non dimenticherò mai e che un giorno mi daranno la forza per lottare accanto al popolo Iraniano – scrive su Instagram Alessia – Non avevamo fatto nulla per meritarci di essere rinchiusi tra quelle mura, e non posso negare che siano stati i giorni più duri della mia vita”, continua la ragazza a due mesi esatti dall’arresto in Iran durante le proteste per la morte di Mahsa Amini.

“Esistono ancora prigioni così in Iran?’. Domandai alla mia guida. Lui sospirò. ‘Purtroppo sì, la prigione di Evin, che si trova proprio nella parte nord di Teheran: non potevo lontanamente immaginare che 21 giorni dopo, sarei stata anche io, una detenuta, proprio in quella prigione – prosegue Alessia – Non avevo partecipato alle proteste, perché ci era stato sconsigliato, e il rumore degli spari, mi metteva paura”.

Alessia Piperno: “Ora sono libera, ma non lo è la mia mente”

Alessia Piperno adesso ha riacquistato la libertà, ma soltanto fisicamente: “La mia mente non è libera, perchè in quell’angolo di inferno sono ancora rinchiuse le mie compagne di cella, migliaia di iraniani e un mio amico. Adesso esco, a volte rido, faccio progetti per il mio futuro e dormo in un letto, ma la mia mente ora vive un po’. Oggi è lunedì, oggi in prigione si fa la doccia. Domani è martedì, ci sono i cinque minuti d’aria. Ancora una volta non posso che ripetermi che sono fortunata, siamo fortunati e, credetemi, non è scontato, come non lo è la nostra libertà”, ha concluso Alessia.