Un tribunale russo ha condannato Alexei Navalny a 9 anni di carcere con l’accusa di frode e oltraggio al tribunale. La corte distrettuale Lefortovsky di Mosca in una riunione fuori sede, nella regione di Vladimir, presso l’istituto di pena nel quale Navalny è detenuto, lo ha condannato a 9 anni in una colonia, a regime severo con l’accusa di frode (parte 4 dell’articolo 159 del codice penale russo). Lo riporta Mediazona dall’aula. Navalny è stato anche multato di 1,2 milioni di rubli con l’accusa di oltraggio alla corte (articolo 297 del codice penale russo).
La corte ha ritenuto che Navalny abbia speso denaro donato al Fondo anticorruzione per esigenze personali e quindi ha commesso quattro frodi su larga scala. Questa condanna si va aggiungere a quella che l’oppositore sta scontando, ma potrebbe non essere l’ultima. Da quando Navalny è tornato in Russia, dove è stato fermato al controllo di frontiera all’aeroporto di Sheremetyevo, la sua odissea giudiziaria non si ferma. Il 2 febbraio 2021 il tribunale ha sostituito la pena sospesa a cui il politico era stato precedentemente condannato nel caso Yves Rocher con una vera. L’oppositore è stato trasferito nella colonia correttiva n. 2 nella regione di Vladimir.
Alla fine di settembre 2021, la commissione investigativa ha riferito che è stato aperto un caso contro Navalny e i suoi associati, nonché altri attivisti, per “comunità estremista” (parti 1 e 2 dell’articolo 282.1 del codice penale). Successivamente si è saputo che a questo caso si sono aggiunti molti altri casi, avviati in precedenza contro il politico e diverse figure chiave nelle sue organizzazioni. Attualmente, oltre alla comunità estremista, sono presenti anche accuse per finanziamento di attività estremiste (parte 1 dell’articolo 282.3), legalizzazione di fondi acquisiti da altre persone, sulla creazione di un ente senza fini di lucro che lede la personalità e i diritti dei cittadini (parte 2 dell’articolo 239), e sul coinvolgimento di minori in attività pericolose (comma “a”, “c” della parte 2 dell’articolo 151, comma 2, cp).
L’oppositore russo Alexei Navalny ha promesso oggi di continuare la lotta contro il Cremlino, nonostante la nuova condanna a nove anni di carcere che gli è stata comminata, e ha accusato il presidente russo Vladimir Putin di avere “paura della verità”. Lo ha fatto con una raffica di tweet. “Putin ha paura della verità, l’ho sempre detto. La lotta contro la censura, portare la verità agli abitanti della Russia, resta la nostra priorità”, ha twittato Navalny. Intanto, dopo la sua condanna, i legali dell’oppositore Olga Mikhailova e Vadim Kobzev – secondo quanto scrive l’agenzia di stampa France Presse – sono stati fermati.