Economia

Aliquote Imu calcolate in modo diverso dal 1° gennaio 2025: ecco cosa potrebbe succedere

Per quanto riguarda i proprietari di case a partire dal 1° gennaio 2015 potrebbero esserci delle importanti novità in merito ad una particolare tassa che ha subito delle modifiche in merito al modo in cui viene determinata e per questa ragione potrebbe aumentare. Nello specifico si tratta di un’imposta Imu e interesserà il versamento dell’imposta dal prossimo anno.

Le aliquote Imu saranno determinate in base a un nuovo sistema e per questa ragione dovranno essere individuate dalle singole amministrazioni. In questo modo le varie amministrazioni comunali avranno la facoltà di stabilire quanto i proprietari di casa dovranno versare di Imu. Ad introdurre questa importante novità è stato Giovanni Spalletta, direttore generale del Ministero dell’Economia, con l’obiettivo di permettere il raggiungimento di un adempimento guidato dell’imposta grazie a una applicazione informatica.

Aliquote Imu, come vengono calcolate oggi

Allo stato attuale l’Imu prevede delle aliquote standard che il Comune può aumentare o diminuire entro determinati margini. Di conseguenza ogni Comune ogni anno fissa le proprie aliquote con la pubblicazione delle delibere del Consiglio Comunale. Ciò che dunque cambierà a partire da gennaio 2025 è che i Comuni avranno la facoltà di scegliere tra 128 diverse voci (diminuite rispetto alle 250.000 circa previste prima) per adattare la tassazione degli immobili alle specifiche esigenze locali (sempre entro i limiti stabiliti a livello nazionale).

Imu 2025, le nuove tipologie immobiliari

L’allegato A del Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) del 6 settembre 2024 contiene l’elenco dei tutte le tipologie di immobili dal 1° gennaio 2025. Le categorie individuate comprendono diverse tipologie di immobili da dividere per destinazione d’uso. Tra queste troviamo:

  • immobili residenziali;
  • immobili commerciali;
  • immobili per la produzione di energia (centrali elettriche o impianti fotovoltaici);
  • immobili destinati a scopi pubblici e sociali (scuole, ospedali, strutture sanitarie ed edifici comunali, per esempio).

Ciò che desta preoccupazione da parte dei proprietari di casa è che i Comuni nella loro possano voler far cassa sulle spalle dei proprietari immobiliari, ma al momento risulta difficile prevedere se sarà effettivamente così.

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