Politica

Alitalia, Palermo, un fronte comune per salvare Almaviva

“Oltre cinquecento lavoratori Almaviva che gestivano i call center di Alitalia, la nostra compagnia di bandiera che dal prossimo 15 ottobre si chiamerà Ita, rischiano oggi il posto di lavoro nell’indifferenza generale delle istituzioni”.

Lo ha detto il deputato siciliano di LeU Erasmo Palazzotto, spiegando che “i lavoratori dovrebbero essere tutelati e seguire la commessa così come prevede la legge: il ministro del Lavoro convochi le parti e si faccia garante dell’attivazione della cosiddetta clausola sociale”.

“In un momento così difficile per la nostra economia – ha aggiunto – la perdita di questi posti di lavoro rappresenterebbe un problema dal punto di vista sociale per l’intera città di Palermo”.

Dal canto suo il capogruppo di Italia Viva nel Consiglio comunale di Palermo, Dario Chinnici, ha detto che “Pensare di licenziare oltre cinquecento persone in questo momento storico è pura follia”.

“Se Ita – ha aggiunto -, intende fare quadrare i conti sulla pelle dei lavoratori di Almaviva, facendo macelleria sociale, sbaglia di grosso. Abbiamo chiesto al governo nazionale di attivarsi immediatamente perché sia scongiurato questo pericolo che sarebbe fatale per Palermo”.

L’allarme era stato lanciato ieri dai sindacati: la gestione del servizio clienti di Ita, azienda pubblica di trasporti, era stata assegnata a Covisian, ma, come sottolineato dai segretari della Slc Marcello Cardella e della Cgil Palermo Mario Ridulfo, nei comunicati ufficiali non si faceva alcun riferimento al Call center di Palermo.

Ossia 570 lavoratori che fino ad aggi, per conto di Almavaviva, hanno svolto con grande abnegazione e professionalità un delicato e importante servizio.

I sindacati avevano chiesto di aprire “un tavolo istituzionale per dare risposte concrete ai lavoratori garantendo loro una continuità occupazionale”.

“Sul caso – aveva affermato il deputato del Pd Carmelo Miceli – che sicuramente muoverà l’attenzione del governo nazionale, dovrebbe subito attivarsi anche il governo regionale, dimostrando di avere a cuore il lavoro dei siciliani in questi mesi già messi duramente alla prova dalla pandemia”.