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Alla Ciie grande successo per le produzioni italiane di qualità

ROMA – Il produttore italiano di pneumatici Pirelli opera in Cina dal 2005 e secondo un alto dirigente della società questa continua a cercare modalità per espandere e accrescere la propria quota di mercato nel Paese. Parte di questa strategia coinvolge la China international import expo (Ciie), la fiera internazionale la cui ultima edizione si è conclusa nei giorni scorsi a Shanghai. Secondo Giuliano Menassi, country manager di Pirelli in Cina e vice presidente senior per la regione Asia-Pacifico, l’evento è stato fruttuoso.

Avevamo un bellissimo stand – ha raccontato a Xinhua – che si concentrava sulla sostenibilità e sulle nuove tecnologie come quelle utilizzate per le auto a guida autonoma e i veicoli elettrici. Aabbiamo siglato una serie di nuovi contratti e preso nuovi contatti che ci aiuteranno a farci conoscere meglio. Per noi, è stato un successo importante”.

Quest’ultimo ha poi precisato che alla Ciie l’azienda ha anche distribuito i suoi celebri calendari. Questi, che presentano regolarmente il lavoro di fotografi famosi, sono un segno distintivo di Pirelli dagli anni Sessanta. L’anno prossimo segnerà il 150esimo anniversario della fondazione dell’azienda milanese e negli ultimi anni, la Cina ha giocato un ruolo di grande spicco nel suo sviluppo. Pirelli infatti ha iniziato a operare in Cina con un impianto di produzione di pneumatici nella provincia di Shandong e nel 2015 la China national chemical corporation, meglio nota come ChemChina, è diventata il maggiore azionista di Pirelli.

Secondo Menassi, la Cina è “uno dei principali mercati di Pirelli” e il mercato più importante per gli pneumatici per veicoli elettrici. L’azienda produce anche pneumatici per auto da corsa di Formula 1 e Rally, moto, auto sportive e biciclette da corsa, nonché pneumatici specializzati per veicoli con clima freddo, neve, fuoristrada e suv. Utilizza tecnologie sviluppate per veicoli che operano in condizioni estreme e le applica a tutta la sua linea di prodotti.

“La Cina – ha concluso Menassi – è un mercato all’avanguardia e quindi molte delle sfide tecnologiche che affrontiamo per la prima volta qui ci aiutano quando ci troviamo a fronteggiare sfide simili in altri mercati”.

Sono anche altre, però, le eccellenze italiane che vogliono conquistare l’Oriente. Diverse aziende vinicole del Belpaese hanno infatti partecipato alla quarta edizione della Ciie, puntando a sfruttare maggiori opportunità nel mercato cinese. “L’area espositiva della nostra azienda alla Ciie – affermato Han Zhangwen, direttore generale delle vendite di Uone, un marchio di vino italiano che partecipa all’evento da tre anni consecutivi – ha visto un’espansione quest’anno, poiché il volume delle vendite è aumentato di oltre il 20% rispetto al 2020, nonostante l’epidemia. Abbiamo già prenotato lo spazio espositivo per l’expo del prossimo anno”.

La quarta Ciie ha attirato oltre cento espositori italiani, che hanno mostrato prodotti e servizi di qualità.

Considerata la domanda crescente in Cina, alcune aziende vinicole italiane hanno aperto filiali nel Paese asiatico per incrementare le vendite. “Oltre alla forte capacità di consumo dei clienti cinesi – ha spiegato Marianna Salzillo, direttrice commerciale di SinoDrink, affiliata alla società agricola italiana Genagricola – nella nazione asiatica stiamo assistendo anche a un aumento nella domanda di prodotti di alta qualità”.

La Cina è il quarto partner commerciale dell’Italia al mondo e il più grande in Asia. Nei primi sette mesi di quest’anno, il valore totale delle importazioni cinesi di beni italiani ha raggiunto i 17,9 miliardi di dollari, con una crescita del 63,2%.