Salute

Allarme Chikungunya, approvato primo vaccino al mondo: i sintomi e come si cura

Via libera dell’Fda (Food and Drug Administration) americana al primo vaccino al mondo contro la chikungunya. La Chikungunya è una malattia virale, caratterizzata da febbre e forti dolori, che viene trasmessa all’uomo da zanzare infette. Il vaccino, sviluppato dall’azienda biotecnologica francese Valneva sarà commercializzato con il nome Ixchiq*, ed “è stato approvato per le persone di età pari o superiore a 18 anni che corrono un rischio maggiore d’esposizione”, ha evidenziato la Fda.

Cos’è la Chikungunya

La Chikungunya è una malattia virale, caratterizzata da febbre e forti dolori, che viene trasmessa all’uomo da zanzare infette. La prima epidemia nota è stata descritta nel 1952 in Tanzania, anche se già nel 1779 era stata descritta un’epidemia in Indonesia, attribuibile forse allo stesso agente virale.

La malattia

Dopo un periodo di incubazione di 2-12 giorni chi è colpito dalla malattia si manifestano “improvvisamente febbre e dolori alle articolazioni tali da limitare i movimenti dei pazienti (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa ‘ciò che curva’ o ‘contorce’), che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni antalgiche. Altri sintomi includono dolore muscolare, mal di testa, affaticamento e rash cutaneo. Il dolore alle articolazioni è spesso debilitante, generalmente dura alcuni giorni ma può anche prolungarsi per alcune settimane. Inoltre, il virus della chikungunya può causare malattie acute, subacute o croniche”, sottolinea un approfondimento dell’Iss sul proprio sito.

I sintomi

“Nella maggior parte dei casi i pazienti si riprendono completamente tuttavia, in alcuni casi il dolore alle articolazioni può persistere per mesi o anche anni. Spesso i sintomi delle persone infette sono lievi e l’infezione può non essere riconosciuta o male-interpretata, soprattutto nelle aree in cui è presente la dengue. Occasionalmente sono state segnalate complicanze oculari, neurologiche, cardiache e gastrointestinali. Raramente si verificano complicanze gravi, tuttavia negli anziani la malattia può essere una concausa di morte”, conclude l’Iss.