Palermo

Collettore fognario, chiesto incontro col Comune

PALERMO – I lavori per il collettore fognario “sono fermi, da tempo non si vede nessuna ruspa e nessun operaio al lavoro”. A lanciare l’allarme è stata la Fillea Cgil provinciale, che ha inviato una nota all’assessore comunale Maria Prestigiacomo e al rup Giuseppe Vicari, chiedendo un incontro urgente con il Municipio e ponendo una serie di interrogativi sul completamento dell’opera e sull’assunzione della manodopera.

Il sindacato è pronto a scendere in piazza. “Col nuovo anno – ha affermato il segretario generale Piero Ceraulo – mentre all’anello ferroviario le maestranze sono tornate regolarmente a scavare, al collettore fognario tutto continua a tacere. Le lavorazioni sono ferme da mesi, non si registra anima viva nei cantieri. La mancata ripartenza di quest’opera rischia di rallentare i lavori dell’anello ferroviario. Arriverà il momento in cui, all’altezza dello scavo del pozzo di via Roma, i due appalti si incroceranno e la via Roma non potrà essere riaperta perché interessata ai lavori del collettore”.

“Alla luce dei passaggi societari che ci sono stati – hanno aggiunto i rappresentanti dei lavoratori – abbiamo chiesto al Comune di Palermo di costituire un tavolo di confronto con la nuova compagine societaria. Il Municipio avrebbe dovuto sottoscrivere degli accordi con la nuova azienda, l’Amec, che ha acquisito le quote di Technis dentro la Scarl ‘La Cala’, per verificare il possesso dei requisiti richiesti dall’appalto. Avevamo fatto già una precedente richiesta a metà ottobre e da allora non abbiamo avuto notizia”.

Il sindacato ha chiesto garanzie sul completamento dell’opera e sul riassorbimento degli operai edili. “Secondo il Comune, che è il committente – ha aggiunto Ceraulo – l’opera sta andando avanti, ma quando la Sikelia ha presentato a metà 2019 richiesta per il concordato preventivo, sono stati licenziati gli ultimi 15 operai e da allora non è stato avviato al lavoro nessuno. Chiediamo un confronto in tempi brevi, altrimenti organizzeremo presidi con i lavoratori in via Roma e sotto la sede dell’assessorato ai Lavori pubblici. C’è davanti una prospettiva occupazionale non indifferente, almeno un anno di lavoro”.

“Entro il 2020 – hanno concluso i rappresentanti della Fillea Cgil – l’opera deve essere finita. La situazione economica dell’appalto si sta lentamente risolvendo. Sono stati saldati gli stipendi maturati e ad alcuni lavoratori licenziati deve essere saldato il tfr”.