News - Cronaca

Alta tensione, nel 2020 aumenta il fabbisogno siciliano (+1,8%)

PALERMO – A settembre i consumi elettrici italiani sono tornati sui valori di un anno fa, dopo sei mesi di forte contrazione per l’emergenza sanitaria da Covid-19. Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale ad alta e altissima tensione, ha registrato una richiesta di energia pari a 26,6 miliardi di kWh, un dato in linea con quello di settembre del 2019. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 36% della domanda, rispetto al 33% del settembre di un anno fa.

In Sicilia, in particolare, il fabbisogno elettrico è stato di circa 1,6 miliardi di kilowattora (il 6% del totale nazionale), con un incremento dell’1,8% rispetto a settembre del 2019. Nel mese di settembre 2020 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per il 92,2% con produzione nazionale e per la quota restante (7,8%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (24,7 miliardi di kWh) è risultata in aumento del 3% rispetto a settembre del 2019. In crescita le fonti di produzione eolica (+16,3%), idrica (+12,3) e fotovoltaica (+5,1%). In flessione la fonte di produzione geotermica (-3,2), sostanzialmente stazionaria quella termica (-0,1%).

Terna ha elaborato per la prima volta anche un indice settimanale (Imcei) che prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa 530 clienti cosiddetti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale. Analizzando le misure di Terna, nel mese di settembre l’Imcei continua a registrare un recupero graduale iniziato già nei mesi estivi, rispetto alle variazioni negative a “due cifre” che avevano interessato i mesi del lockdown. Il campione dei consumi dei clienti industriali monitorato da Terna appare infatti in ripresa rispetto ai mesi precedenti. In particolare, per quanto riguarda la Sicilia, nel mese di settembre la variazione complessiva è stata positiva del 20,5%, guidata nello specifico dai comparti della chimica (+28%), meccanica (+9%) e siderurgia (+1%), mentre il settore del cemento, calce e gesso ha registrato una diminuzione del 7%.

Nei primi nove mesi del 2020 la domanda elettrica nazionale risulta ancora in flessione (-6,9%) rispetto al corrispondente periodo del 2019 (in termini rettificati è -6,8%). Da gennaio a settembre le fonti rinnovabili hanno coperto il 40% della domanda elettrica (36% nel 2019). In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura dell’energia elettrica richiesta a settembre non ha registrato variazioni rispetto ad agosto, portando il profilo del trend su un andamento stazionario. Il terzo trimestre ha fatto registrare un rimbalzo dell’11,8% rispetto al trimestre precedente, dopo i primi due trimestri dell’anno in flessione.