Bellezza

AlturEstival, musica e passeggiate alla scoperta delle Madonie

PALERMO – Un mese intero di musica, passeggiate alla scoperta di luoghi magici immersi nel verde del palermitano e delle Madonie, percorsi artistici e mostre che richiamano al concetto di tutt’uno tra uomo e natura.

Giunge alla sua settima edizione “AlturEstival”, il festival ideato e organizzato dall’Associazione Culturale Formedonda e dal Club Alpino Siciliano sui Monti di Palermo, e si avvale anche quest’anno della collaborazione della neonata Associazione Ecomuseo dei Sentieri Culturali dei Monti di Palermo e di San Martino delle Scale, che coinvolge il C.A.S., l’Abbazia Benedettina di San Martino delle Scale, la Pro Loco ed il Comune di Monreale, in programma dal 1 al 30 settembre.

Una rassegna che coinvolgerà, come di consueto, alcune delle stazioni dello storico Club Alpino tra l’area della Conca d’Oro, di San Martino delle Scale e il territorio di Castelbuono e Geraci Siculo. AlturEstival quest’anno, nel 2023, dichiarato dall’Onu come simbolo del dialogo come garanzia di pace, propone alcuni temi basati sul dialogo culturale, ovvero sulla convivenza tra i popoli attraverso le arti, le culture e le testimonianze.

“Alcuni momenti saranno dedicati ad alcuni artisti che nel Novecento si sono distinti per le loro opere sulla pace tra i popoli quali Pablo Neruda e Victor Jara, di cui il 2023 segna il cinquantenario della loro scomparsa – spiega il direttore artistico del AlturEstival, Mario Crispi – in tal senso i due poeti ha lasciato nel solco della cultura siciliana importanti elementi di ispirazione e contatto da parte dei poeti e degli artisti degli anni Sessanta di cui si ricordano alcuni nomi come Ignazio Buttitta, che ebbe rapporti con Neruda, mentre il gruppo musicale Agricantus fu ispirato inizialmente dalla Nueva Canciòn Chilena di cui Victor Jara fu il fautore”.

Ad aprire il festival, venerdì 1 settembre, a Castelbuono al Chiostro di San Francesco, alle 21.30, sarà “SicilyInside”, il nuovo progetto musicale del trio formato dal polistrumentista Michele Piccione, dal fiatista Mario Crispi e dal musicista e cantante galatese Antonio Smiriglia. Il 9 settembre, invece, sempre al Chiostro di San Francesco a Castelbuono, alle 21.30 la rassegna prosegue con il concerto de “La Banda del Sud”, super gruppo che propone musiche del Sud Italia rivisitate e formato da musicisti provenienti da Campania, Sicilia, Calabria, Sardegna, Basilicata, Puglia, progetto ideato da La Bazzarra, sotto la direzione artistica di Gigi di Luca.

Domenica 17 settembre, alla Chiesa del Castellaccio a Monte Caputo (Monreale), alle 11,30, previsto invece il concerto dei “Vacua Moenia” che attraverso ricerche sonore raccontano la vita dei borghi rurali, dei villaggi, delle case coloniche delle aree interne della Sicilia, con particolare interesse per l’ambiente acustico, la storia e il paesaggio, l’architettura e il valore memoriale degli archivi. A seguire alle ore 15:00, sempre al Castellaccio, il cantautore laziale pluripremiato Sale, al secolo Eugenio Saletti che accompagnato dal padre Stefano (Piccola Banda Ikona) porterà sul palco un repertorio di canzoni contro le guerre.

Sabato 23 settembre, all’Abbazia Benedettina di San Martino delle Scale (Monreale) alle 18.30 sarà invece la volta del gruppo La Bella Noeva di Catania che ha individuato nella musica del Mediterraneo, sia antica che moderna, sia popolare che d’autore, la sua preferenza musicale.

Domenica 23 settembre, sempre all’Abbazia Benedettina di San Martino delle Scale (Monreale), alle 18.30, concerto dei Punamanu composto da Nino Agrusa e Daniele Schimmenti, impegnati fin dal 1977 nell’ambito della musica popolare e folk della Sicilia (ricerca sul campo e collaborazioni, tra l’altro, con Rakali, Enzo Rao Shamal, Laura Mollica, Giuseppe Greco, Enza Lauricella, Massimo Carrano, Canzoniere del Sud). Il cantautore ennese Giusepppe Di Bella, invece, sarà protagonista del concerto che si terrà venerdì 29 settembre, alla Chiesa del SS Crocifisso di Castelbuono alle 21.

Sabato 30 settembre, invece, all’Abbazia Benedettina di San Martino delle Scale (Monreale) alle 18:00 concerto de I Phase duo composto da Eloisa Manera(violinista, compositrice and improvvisatrice) e Stefano Greco (producer, sound designer e dj). A seguire, alle 19:00 Giuseppe Di Bella con le sue composizioni poetico/musicale. In occasione della settima edizione di AlturEstival è in programma una giornata dedicata al 50esimo anniversario dalla scomparsa di Pablo Neruda.

L’appuntamento è il 24 settembre, alle 11.30, al Castellaccio di Monreale con “Pablo y Victor”

L’evento intende ricordarne la poetica e la forza delle parole e delle canzoni celebrando il 50esimo anniversario della morte, avvenuta nel 1973 per mano dei sicari della dittatura militare di Pinochet. Partecipano alla mattinata Maurizio Maiorana, Mario Crispi, Paolo Romano, protagonisti della scena musicale palermitana che sono stati ispirati dal movimento della Nueva Canciòn Chilena e alcuni poeti siciliani che interverranno con propri componimenti e letture inerenti le tematiche della pace e delle guerre. In occasione di AlturEstival, rispettivamente al Rifugio Francesco Crispi a Piano Semprìa a Castelbuono e al Castellaccio di Monreale, verranno allestite due mostre: “Sarawak: un viaggio nella foresta pluviale” con immagini tratte dalla spedizione del 2002 in Borneo supportata dal C.A.S. e dall’Università di Palermo e “I cammini delle culture”, a cura dell’Ecomuseo dei Monti di Palermo (dagli Archivi del Club Alpino Siciliano).

Come di consueto nel corso di AlturEstival diverse saranno le passeggiate naturalistiche e i percorsi sonori. Dall’escursione sonora il 1 settembre, a partire dalle 16, a Castelbuono, al Bosco del Vicaretto/Rocche di Gonato con Michele Piccione, per poi proseguire con Piano Semprìa/Piano Pomo/Piano Imperiale e l’escursione sonora con Antonio Smiriglia, il 3 settembre alle 11.

Il 9 settembre, alle 16:00, invece, in programma, sempre al Bosco del Vicaretto, l’escursione musicale con Oreste Forestieri (polistrumentista de La Banda del Sud). Domenica 17 settembre, a partire dalle ore 10.00, si terrà l’escursione guidata con risalita di Monte Caputo dalla strada Vicinale San Martino e sentiero Sud “degli Austriaci”.

Domenica 24 settembre, a partire dalle ore 10:00, è in programma l’escursione guidata che partirà da Portella San Martino e che seguirà il sentiero Ovest di Monte Caputo. Il festival si avvale del contributo del ministero della Cultura, attraverso il bando periferie della Città Metropolitana di Palermo, nonché del supporto del Comune di Castelbuono e della Regione Siciliana Assessorato al Turismo.

Camminare fa bene al cervello: le passeggiate sono una sorta di “medicina”

“Camminare ha benefici immensi per tutti i nostri organi e apparati. Ma forse dimentichiamo l’effetto che ha sul cervello: camminare almeno mezz’ora al giorno e in modo veloce, a tutte le età, aumenta il numero dei neuroni del nostro cervello, quindi memoria e capacità cognitive. Ma aumenta anche la vascolarizzazione del cervello: dà energia a queste nuove cellule”. A spiegarlo all’AdnKronos Salute è Sergio Pecorelli, professore emerito di Ginecologia e ostetricia dell’Università di Brescia e componente Comitato scientifico Fmsi (Federazione medico sportiva italiana), che sottolinea i benefici meno noti di questa attività fisica, davvero alla portata di tutti.

Se camminare per Pecorelli “è una sorta di medicina”, quali sono le dosi corrette di questa terapia? “Si parla spesso dei famosi 10 mila passi al giorno, e tutti abbiamo un contapassi sul telefonino. Ma l’unità di misura più corretta è rappresentata dai minuti. L’ideale, lo dice anche l’Organizzazione mondiale della sanità, è fare almeno mezz’ora al giorno di camminata veloce, minimo per 5 giorni a settimana”, assicura l’esperto.

Quando cominciare? “Da subito: già quando il bambino ha 2 mesi bisogna lasciarlo libero di muoversi – risponde lo specialista – Poi dai 2 ai 5 anni deve fare almeno 3 ore al giorno di movimento”, dal gioco allo sport. In qualunque momento della nostra vita – assicura Pecorelli – il movimento ha un impatto fondamentale di prevenzione delle malattie e di mantenimento delle nostre capacità fisiche e mentali”. Un elemento chiave, di fronte a una popolazione mondiale che invecchia. “Oggi sono più di 50 milioni nel mondo le persone che soffrono di Alzheimer, la forma più diffusa di demenza. Nel 2050 si pensa che saranno 135 milioni, un po’ in tutti i continenti. E questo dato è molto preoccupante. L’unica cosa che possiamo fare è prevenzione, e la prevenzione migliore è l’esercizio fisico”, dice l’esperto.

Questo tipo di attività “stimola infatti la produzione a livello cerebrale di una sostanza che si chiama Bdnf, un fattore che va a colpire l’ippocampo anteriore, deputato a costruire le cellule chiave per la nostra memoria e le nostre attività cognitive”. Non solo: “I nostri muscoli dopo l’allenamento – aggiunge Pecorelli – mettono in circolo una serie di sostanze tra cui i fattori di crescita vascolare, che passano la barriera emato-encefalica e permettono di costruire nuovi piccoli vasi, i quali portano nutrimento ed energia alle nuove cellule”.

Non è mai troppo tardi per mettere mano a tuta e scarpe da ginnastica: “Se a 65-70 anni una persona si ripromette di fare una camminata veloce di mezz’ora al giorno, anche 45 minuti se può, alla fine dell’anno avrà l’1% in più di cellule cerebrali. Avrà, dunque, una riserva cellulare maggiore che gli servirà per la memoria e le capacità cognitiva”. Per muoversi senza rischi dopo gli ‘anta’, ecco dunque i consigli dello specialista: “Avere delle scarpe comode, sono stati studiati modelli con suole più larghe e a prova di caduta; mai andare a camminare da soli, meglio in coppia o con amici; fare percorsi sicuri e accertarsi che il terreno sia adeguato. Inoltre se possibile è bene cambiare percorsi, perché così si viene anche stimolati dal punto di vista cerebrale”.

“Il vero rischio – assicura – è non camminare. La cosa migliore che possiamo fare è ricordarci che l’attività fisica, anche quando non ne abbiamo voglia, è come una prescrizione. L’esercizio fisico deve essere prescritto. E chi può farlo – si chiede Pecorelli – meglio dei medici di medicina dello sport insieme al medico di famiglia?”.