Doppia strategia di Amazon. Da un lato si prepara a tagliare 10.000 posti di lavoro, in quello che potrebbe essere il maggior taglio nella storia della società pur rappresentando meno dell’1% della sua forza lavoro complessiva, fatta soprattutto di dipendenti orari. Dall’altro invece aumentano gli stipendi dei dipendenti italiani.
Il gruppo ha infatti annunciato un incremento di tutte le retribuzioni per i magazzinieri e per gli addetti del comparto logistico.
Secondo l’aumento previsto, un dipendente dovrebbe avere un mensile di 1.713 euro lordi a cui va sommato a un bonus. Amazon ha infatti deciso di introdurre anche un surplus di 500 euro e buoni pasto per ciascun dipendente attivo in Italia. Un incremento sostanzioso visto che i mensili Amazon superano del 18% quelli stanziati nel 2018 e dell’8% quanto atteso dal 5° livello del Ccnl Logistica, Trasporto Merci e Spedizioni.
Non solo. Dal 2023 il valore dei buoni pasto sarà accresciuta da 5 a 7 euro. Gli aumenti e i benefit sono frutto di un patto sindacale siglato da Amazon Italia con Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, Nidil Cgil, Uiltemp, Felsa Cisl e Filcams, Fisascat, Uiltucs e Ugl terziario.
L’obiettivo di Amazon è migliorare lo status economico dei lavoratori assunti. Il gruppo, infatti, vuole raggiungere quota 17 mila lavoratori nel nostro Paese entro la fine dell’anno.
Per chi è interessato a lavorare in Amazon, abitualmente la società riceve le candidature attraverso la sua pagina web dedicata ai percorsi professionali alle carriere (Lavora con noi). Qui è possibile visionare le posizioni aperte attive e messe a disposizione dall’azienda e rispondere agli annunci di lavoro. Andrà allegato il curriculum attraverso il modulo online.