Ragusa

Ambiente, denunciato sversamento di idrocarburi nel torrente Mongillè

RAGUSA – È stato denunciato da un po’ di giorni uno sversamento di dubbia provenienza nel torrente Mongillè. Il rischio è alto per la potenziale contaminazione relativa al sito dell’area pozzo Ragusa 16 ed è proprio per questo che il Libero consorzio comunale di Ragusa – e in particolare il settore Ambiente e Geologia – ha attivato una serie di azioni per monitorare la situazione.

“La società EniMed – hanno sottolineato dall’ex provincia – ha comunicato lo scorso 27 aprile un evento inquinante nel torrente Mongillè nei pressi del sito ‘area pozzo Ragusa 16’, consistente in uno sversamento di idrocarburi (greggio). Sono stati attivati immediatamente gli interventi di messa in sicurezza del sito da parte della società, nonché tutte le procedure di controllo e di monitoraggio da parte degli Enti pubblici interessati, anche attraverso sopralluoghi effettuati dall’Arpa, dal Corpo forestale e da questo Libero Consorzio comunale.

A tal proposito, la Prefettura di Ragusa ha già tenuto una specifica riunione di servizio tra tutti gli attori interessati al fine di determinare congiuntamente le opportune azioni di intervento. Le operazioni di messa in sicurezza dalla contaminazione localizzata sul versante destro del torrente in prossimità dell’alveo ed in corrispondenza dell’area pozzo Ragusa 16, hanno interessato l’asta torrentizia prevalentemente a valle del pozzo Ragusa 16. Le operazioni di messa in sicurezza – hanno aggiunto dall’ufficio competente – sono sinteticamente consistite nella creazione di bacini di contenimento delle acque del torrente a monte dell’area interessata dallo sversamento con successivo by-pass delle acque non contaminate a valle dell’area in cui si è verificato lo spill, nonché dal recupero del prodotto idrocarburico surnatante mediante attrezzature specifiche quali auto espurgo, panne oleoassorbenti e skimmer.

Lo sversamento di idrocarburi viene contenuto entro l’alveo del torrente Moncillè. A tutt’oggi, la società non ha ancora fornito una chiara documentazione circa le cause e l’origine di tale inquinamento, pertanto, continua l’attività di controllo degli Organi deputati”. L’argomento è finito anche a Palermo: la deputata regionale del M5s Stefania Campo ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della Regione e agli assessori regionali per l’Energia e per i Servizi di pubblica utilità e per il Territorio e l’Ambiente, per chiedere chiarimenti.

“Bisogna intervenire celermente per risolvere il problema e – ha sottolineato Campo – probabilmente elevare il livello di soglia dei controlli da effettuare in quel sito e nelle altre aree di estrazione della zona, anche concedendo a Enimed le eventuali autorizzazioni ambientali, di competenza regionale, necessarie per rafforzare la sicurezza degli impianti. L’auspicio è quello che questa tipologia di attività produttive vengano maggiormente monitorate da parte degli enti pubblici e che, nel prossimo futuro, si riescano a gestire tali risorse naturali in maniera più lungimirante, conclude Campo”.