In Sicilia occidentale il commissario di governo per la Zes, Carlo Amenta, si è insediato a gennaio scorso e la struttura è entrata a regime ad aprile. Gli abbiamo chiesto di fare con noi un bilancio dell’attività svolta fino ad oggi. “Stiamo parlando – tiene a precisare Amenta – di valutazioni fatte su un periodo abbastanza breve, anche perché si parla di investimenti che richiedono anni: la Zes ha una durata di sette anni, rinnovabili per altri tre. In questo periodo abbiamo rilasciato tre autorizzazioni e abbiamo già presentato oltre 15 pratiche. Due sono state lavorate ma sono state negate per ragioni legate all’attività non agevolabile”.
“I tre investimenti della Sicilia occidentale si aggirano intorno ai 6 milioni di euro. Non sono grandi investimenti. Adesso stiamo partendo con una seconda fase in cui abbiamo reso operativo lo strumento dello sportello per attrarre gli investimenti internazionali e nazionali”.
“Due investimenti sono stati fatti da imprese di specialisti dell’edilizia, mentre l’altro è di un’azienda che fa componentistiche di macchine e motori”.
“Non siamo destinatari di fondi europei specifici se non per la parte relativa al Pnrr. In questo momento la Sicilia Occidentale sta svolgendo una gara d’appalto di servizi e valori per una strada di collegamento tra il porto e l’area industriale di Trapani. Sono fondi Pnrr per i quali il commissario può operare come stazione appaltante in deroga al codice degli appalti. Il Pnrr è il principale fondo europeo a cui possiamo attenerci, ma non chiediamo noi direttamente i fondi. Possiamo solo agire da stazione appaltante quando i comuni che interessano la Zes ricevono fondi e ci chiedono di agire in deroga. Di fatto, abbiamo proposto ai comuni questa possibilità e in alcuni casi stiamo chiudendo accordi per gestire al posto dell’Ente gli appalti”.
“Il progetto che stiamo gestendo vale 17,8 milioni di euro. E abbiamo in cantiere, come accordi ancora non definiti, investimenti per altri 60 milioni circa, sempre afferenti ai fondi Pnrr”.
“Allo stato attuale la difficoltà è legata al poco tempo da cui ci siamo insediati. Quindi non sono criticità imputate a qualcuno e il Governo ci ha dato le dotazioni che ci servivano. C’è un problema legato alla disponibilità di terreni e aree che non ricadono sotto la competenza del commissario ma sono spesso della Regione o di privati. Quindi capita che l’azienda ha difficoltà a trovare il terreno e noi possiamo solo limitarci a fare da botteghino di informazioni. Ma questo è un problema comune a tutte le Zes del mondo. L’opportunità di gestire anche le aree potrebbe essere un vantaggio in quanto l’impresa si potrebbe interfacciare con il commissario non solo per l’autorizzazione ma anche per avere disponibilità di terreno. Questo può passare da una intesa più stretta con la Regione laddove i terreni sono dell’Asi, che oggi è in liquidazione”.
“Abbiamo già avuto modo di lavorare con il governo regionale precedente e la collaborazione è stata massima. Oltretutto la Regione siede nel comitato di indirizzo della Zes e quindi è un attore del nostro Ente. Ci aspettiamo che si continui sulla strada già tracciata di piena collaborazione istituzionale. In particolare, con l’assessore Falcone, ci aspettiamo che (come previsto dalla norma), i commissari vengano coinvolti nella programmazione per dotare le Zes delle strutture che mancano”.