Ambiente

Amianto, da Stato e Regione 120 milioni, basta ritardi sulle bonifiche

PALERMO – C’è la Sicilia in cima alla lista dei finanziamenti per la bonifica dall’amianto negli edifici pubblici. All’Isola sono stati destinati 107 milioni di euro, circa un quarto dei 385 milioni che costituiscono l’ammontare complessivo stanziato per il “Piano di bonifica da amianto” previsto nel secondo Addendum al Piano operativo “Ambiente” approvato dal Cipe nel 2016 e adottato di recente con un provvedimento dalla Direzione generale competente del ministero dell’Ambiente, così come comunicato sul sito ufficiale.

I RUOLI
“Nel piano – si legge nella nota diffusa dal ministero – sono individuati i soggetti beneficiari delle risorse (Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano) e le modalità di trasferimento”. Saranno poi i soggetti beneficiari che, a loro volta, dovranno individuare gli interventi da finanziare e curarne la “gestione, il controllo e il monitoraggio sulla realizzazione”.

Da parte del ministero, c’è l’impegno a garantire che i soggetti beneficiari vengano messi nelle condizioni di ricevere “tutte le informazioni pertinenti per l’attuazione degli interventi, in particolare le istruzioni sulle modalità per la corretta gestione, verifica e rendicontazione delle spese, attraverso anche la condivisione di quanto previsto dal Sistema di gestione e controllo del Piano operativo Ambiente”.

TEMPISTICHE E RISORSE
Per concludere gli interventi, ci sarà tempo fino al 31 dicembre del 2025. Alla Sicilia risorse per 107,7 milioni di euro che sono stati destinati sulla base dei coefficienti di assegnazione regionale utilizzati per le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione. Il dato isolano è di gran lunga il più cospicuo, sul podio la Puglia, a quota 74,7 milioni, e la Calabria, con una dotazione di circa 43 milioni. Per il ministro Costa con questi fondi si vuole dare priorità al “risanamento delle scuole e degli ospedali italiani” e in questo senso sarà necessaria la “collaborazione con le Regioni e le Province autonome per dare avvio subito ai progetti più urgenti”.

I NUMERI DELL’INCUBO
La necessità di spendere questi fondi, a fronte di un monitoraggio ancora da completare e di una legge regionale amianto approvata nel 2014 eppure mai del tutto messa in pratica, deriva anche dal potenziale rischio che riguarda le scuole siciliane. Ce ne sarebbero, infatti, almeno 330 a rischio amianto, un dato comunque sottostimato dal momento che circa un centinaio di comuni, secondo l’ultimo monitoraggio dell’Ona (Osservatorio nazionale Amianto), avrebbero completato il piano locale di censimento. Le bonifiche, intanto, stanno all’anno zero.

NOVITÀ PER BIANCAVILLA
A proposito di bonifiche c’è il caso di Biancavilla, uno dei 4 sin regionali, che riguarda appunto la presenza della fluoro-edenite, un materiale che il rapporto Sentieri del ministero della Salute considera una fibra asbestiforme, un materiale in grado di provocare mesoteliomi e classificato insieme con quelle con presenza di amianto. Nei giorni scorsi, il governo Musumeci ha annunciato la destinazione di circa 17 mln per il ripristino ambientale dell’area contaminata, prevedendo nella zona di Monte Calvario degli interventi per garantire un elevato e definitivo livello di sicurezza.