Carmelo Leonardi, martedì scorso, ha presentato a Catania, presso la libreria Feltrinelli di via Etnea, il suo libro “Senza necessità di approdo” ( Ed. Lekton). Il sottotitolo dell’opera “Hamlet, geometrie metafisiche” ci accosta senza indugio al contenuto della stessa. Siamo al cospetto del giovane principe danese e del suo dramma della irresolutezza e della inefficacia dell’agire nella vita, ora più che mai osservato alla luce delle moderne conoscenze filosofiche. Se il pensiero di Amleto può sembrare pallido ed emaciato, come il personaggio che abbiamo conosciuto nel suo secolare calcare le scene, il Leonardi spinge il suo lettore a scoprirne per intero la assoluta attualità e modernità. Senza accostamenti banali e profani, il celeberrimo monologo che si compendia nella frase “essere o non essere: questo è il problema” che vede il giovane protagonista Amleto, eroe dell’inazione e quindi un antieroe, arenato nel dubbio che ciò che succede alla morte possa essere peggiore della vita, diviene più che contemporaneo.
Sembra che Shakespeare, definito da J. Kott, due volte “un nostro contemporaneo”, abbia precorso i tempi portando in teatro, già nel 1600, l’uomo moderno, con la sua coscienza inquieta e privo di certezze. L’alternativa dell’essere o non essere ha una singolare simiglianza, con il sistema numerico binario dei circuiti digitali degli elaboratori elettronici, pròtesi inseparabili dell’umanità contemporanea. Questo sistema che utilizza due soli simboli 0 e 1, è tanto simile alla alternanza dell’essere o non essere, che ha spodestato e si è sostituito al sistema numerico decimale che, come è noto utilizza dieci simboli. Sistema quest’ultimo che ci ricorda, con le sue infinite alternative legato al crescere infinito dei numeri, come lo schema della giustizia poetica, tanto caro ad Aristotele, per cui la virtù infine viene premiata ed il vizio punito, siano ormai, nel dramma di Amleto, un lontano paradiso perduto. Se gli studi e gli scritti su Hamlet, Prince of Denmark sono tantissimi, a giudizio di Carmelo Leonardi, “mancava un tentativo di lettura di questo testo sublime partendo da un assunto esclusivamente filosofico” ed è per tale ragione che ha sentito la necessità di colmare tale vuoto, con la sua opera.
La presentazione si è aperta con la brillante introduzione del Prof. Corrado Giarratana, docente di Storia della filosofia presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Catania, che ha messo in luce la genesi del saggio attraverso il rapporto, ormai personale, con il suo Autore; si è poi articolata in un colloquio inizialmente a due voci tra l’Autore e il suo editore, Simone Belvedere, ma che ben presto ha suscitato l’interesse del pubblico che non si è trattenuto dal porre quesiti e dal prospettare punti di vista, con pertinenti riferimenti ad altre opere d’arte di stretta attualità.