PALERMO – L’Autorità nazionale anticorruzione ha effettuato una serie di ispezioni sui cantieri dell’Autostrada A19 Palermo-Catania. Ne sono emersi notevoli ritardi nell’esecuzione dei lavori e carente coordinamento da parte delle direzioni centrali di Anas.
Si tratta – scrive Anac nella delibera n .593 del 18 ottobre 2023 riguardante gli appalti per la manutenzione di ponti e viadotti della Palermo-Catania – di “notevoli ritardi nell’esecuzione dei lavori causati anche dal carente coordinamento tra la gestione amministrativa dei contratti, posta a cura delle direzioni centrali di Anas, e le effettive esigenze manutentive delle strutture territoriali, rilevandosi un eccessivo disallineamento temporale tra l’aggiudicazione degli accordi quadro di manutenzione e la concreta possibilità di tempestiva attivazione degli stessi per l’indisponibilità immediata dei fondi”.
La conseguenza è che la struttura territoriale di Anas si è trovata a dover gestire contemporaneamente lavori spesso fra loro interferenti, avviati con tempistiche incongrue rispetto alle esigenze del traffico locale, con ritardi accumulati e disagi per i cittadini.
Anac ha richiamato ad alcuni aspetti relativi alle modalità di affidamento degli appalti rilevando, fra l’altro, carenze documentali negli atti di gara per l’affidamento di accordi quadro e la non adeguata assegnazione dei punteggi. Nel riferire che gli appalti oggetto di ispezione attengono al precedente piano investimenti 2016-2020, Anas ha dichiarato di volersi adeguare per le prossime gare alle indicazioni già fornite da Anac al riguardo. L’Autorità nazionale, nell’ottica di promuovere la più ampia concorrenza, raccomanda altresì “di effettuare la divisione in lotti degli appalti tenendo conto dei princìpi europei sulla promozione di condizioni di concorrenza paritarie per le piccole e medie imprese, nonché di esplicitare in futuro, in coerenza con il dettato normativo del nuovo Codice degli Appalti, nel bando o nella determina a contrarre i criteri di natura qualitativa o quantitativa concretamente seguiti nella suddivisione in lotti”.
Anac ribadisce inoltre che “un’Amministrazione deve esplicitare, e adeguatamente motivare, la scelta di ricorrere all’accordo quadro per l’affidamento dei lavori di manutenzione, manifestando le ragioni di opportunità e la convenienza di ricorrere a tale tipologia contrattuale”. “La suddivisione in lotti degli appalti deve essere effettuata – aggiunge – secondo criteri qualitativi o quantitativi atti a garantire l’effettiva possibilità di partecipazione alle gare da parte delle piccole e medie imprese. Tali criteri devono essere esplicitati nel bando o nella determina a contrarre, non risultando corretta la scelta di ricorrere a lotti di grandi dimensioni e di notevole importo, al solo fine di interloquire con un numero ridotto di operatori economici maggiormente qualificati”.