«Stiamo attraversando un momento splendido e florido per il mercato delle costruzioni», esordisce così a QdS.it Santo Cutrone, presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili della Sicilia.
Il super bonus 110% e le varie agevolazioni fiscali, secondo Cutrone, stanno dando una spinta determinante al settore, tuttavia, la carenza di personale e la mancanza di formazione di operai qualificati (Cutrone fa autocritica sul punto) preoccupa gli imprenditori edili siciliani.
L’altro fattore evidenziato dal presidente è la burocrazia, ovvero la complicazione degli iter per arrivare al finanziamento delle opere.
Racconta, tra l’altro, di oltre un miliardo di euro di risorse, non spese da dieci anni, per la costruzione di depuratori delle acque reflue; in una Regione con oltre 900 km di coste dovrebbe essere una priorità.
«Non possiamo morire di burocrazia», dichiara Cutrone.
Insomma, la Sicilia avrebbe a disposizione diversi miliardi di euro, assegnatagli dal PNRR, dai Fondi strutturali dell’Europa e dallo Stato, quello che manca è la capacità di spendere le risorse e di saperle considerare investimenti per il futuro.
Vincenzo Lapunzina