Fatti

Università, la Sicilia torna in presenza, la parola ai rettori

“Tenere ferma la barra e andare avanti”: l’indicazione del Governo Draghi è stata chiara fin dall’inizio. Un imperativo (categorico) che si sta provando a declinare, non senza fatica, anche all’Università. “Il mondo dell’Università – ha spiegato il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa – è quello dove la dialettica è forse al suo massimo”. “Gli studiosi sono persone, hanno le loro opinioni e convinzioni che portano avanti, in genere, non tutti purtroppo ma la maggior parte, sulla base dello studio”.

Sì al dibattito, dunque, ma fino ad un certo punto. Lo sa bene Fabrizio Micari, Rettore dell’Università di Palermo che, proprio qualche giorno fa, si è visto costretto a prendere le distanze di fronte alle discutibili esternazioni di un docente: “A nome dell’Ateneo – ha scritto in una nota – mi dissocio in maniera netta e completa da quanto pubblicato su un social network da un docente dell’Ateneo in risposta ad un esponente politico. L’associazione del vaccino contro il Covid-19 al motto dei campi di sterminio nazisti è totalmente inopportuna e gravemente offensiva”.

Intanto, la percentuale di personale universitario vaccinato in quasi tutte le Regioni italiane si attesta sopra l’80% (una percentuale che include anche il personale tecnico, quello amministrativo e tutto quello che a vario titolo frequenta l’università). Il Green pass nelle università, dunque, come ha giustamente evidenziato il ministro, “crea dibattito, discussione e difformità di pensiero e posizione, questo non va nascosto, ma tornare al lavoro in sicurezza è prioritario”.

Francesco Priolo, Rettore Università di Catania: “Partecipazione attiva degli studenti valore fondamentale per l’efficacia della didattica”

Al di là delle nuove disposizioni per la ripresa delle attività universitarie, qual è la sua posizione personale sul vaccino e sulla possibilità di renderlo obbligatorio?
“A mio avviso, il vaccino è decisamente l’unica strada per poter uscire da questa pandemia. I vaccini hanno permesso all’umanità di sconfiggere vaiolo e poliomelite. Ritengo, però, che queste siano decisioni che vanno demandate al governo, sentito il parere delle istituzioni scientifiche. In questo mondo dei social, sembra che siamo tutti diventati virologi e infettivologi. E non va bene. La scienza non è democratica, è saggio affidarsi al parere degli esperti”.

Il vostro Ateneo ha avviato qualche iniziativa per spingere le vaccinazioni? Quali sono, a oggi, le percentuali di copertura del personale di Ateneo (docente e non)?
“Grazie alla collaborazione con la Regione siciliana e allo sforzo del nostro Policlinico, il nostro Ateneo ha partecipato con tutto il suo personale, sin dallo scorso mese di febbraio, alla campagna vaccinale. Grande e convinta è stata l’adesione: ad oggi la stragrande maggioranza del personale è vaccinato e tutto il personale dell’Ateneo ha il green pass”.

Pensa che i provvedimenti anti Covid adottati possano essere sufficienti a garantire la sicurezza? Sono previsti controlli automatizzati per il Green pass?
“L’Ateneo si è da subito attivato per mettere in atto le misure relative ai controlli per la sicurezza istituite a partire dal 1° settembre, ogni giorno regolarmente vengono controllati i Green pass di chi accede alle strutture universitarie tramite i sistemi indicati dal Ministero. Ci adegueremo prontamente in caso di ulteriori disposizioni”.

Avete in programma ulteriori strette nel caso di eventuali focolai?
“Sia chiaro: il nostro Ateneo vuole tornare in presenza mantenendo tutte le misure di sicurezza. Le lezioni saranno in presenza (con contemporanea trasmissione in diretta streaming su piattaforma Teams). Gli esami di laurea e di profitto avvengono già in presenza. Non ci aspettiamo nuove chiusure, anche se le nostre iniziative saranno demandate alle disposizioni del governo nazionale e di quello regionale. Se sarà necessario, adotteremo le misure che verranno indicate, ma siamo ben contenti intanto di poter riprendere le attività universitarie prioritariamente in presenza. La partecipazione attiva degli studenti alla vita dell’Ateneo, nelle sue strutture, è un valore fondamentale per l’efficacia della didattica e per lo scambio tra generazioni e intendiamo recuperare questa modalità quanto prima”. (pp)

Salvatore Cuzzocrea, Rettore Università di Messina: “Nostre strutture a disposizione per agevolare al massimo le procedure per la vaccinazione”

Al di là delle nuove disposizioni per la ripresa delle attività universitarie, qual è la sua posizione personale sul vaccino e sulla possibilità di renderlo obbligatorio?
“Condivido quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, sulla possibilità di rendere il vaccino obbligatorio. Sono un farmacologo e non un costituzionalista e quindi non entro nel merito di eventuali ostacoli a questa decisione, ma sono assolutamente in linea con quanto ha proposto il premier. è già accaduto in passato per il vaccino anti-poliomelite. Vaccinarsi con la situazione attuale ancora di emergenza pandemica lo ritengo un obbligo morale. I dati attuali sono molto espliciti: l’85% dei pazienti ricoverati in rianimazione o in degenza ordinaria non hanno fatto il vaccino”.

Il vostro Ateneo ha avviato qualche iniziativa per spingere le vaccinazioni? Quali sono, a oggi, le percentuali di copertura del personale di Ateneo?
“Già dalle prime fase in cui è stata avviata la vaccinazione all’interno del Policlinico Universitario, è stato istituito un centro vaccinale, per permettere al personale docente e amministrativo e agli studenti di poter procedere alla vaccinazione. In collaborazione con il Commissario del Policlinico “G. Martino” Giampiero Bonaccorsi e i suoi collaboratori, abbiamo provveduto ad agevolare al massimo tutte le procedure per la vaccinazione. Anche in questa quarta fase proseguiremo mettendo sempre a disposizione le nostre strutture. Il 70% del personale docente e amministrativo ha già avuto inoculate entrambe le dosi. Il dato sugli studenti è impossibile rilevarlo perché potevano farlo sia nelle città di residenza, che in quelle di studio o lavoro ma anche nei luoghi di vacanza”.

Pensa che i provvedimenti anti Covid adottati possano essere sufficienti a garantire la sicurezza? Sono previsti controlli automatizzati per il Green pass?
“Penso che è fondamentale arrivare ad un’alta percentuale di persone vaccinate. è stata affrontata un’emergenza pandemica e tutti ci siamo messi al lavoro per cercare di garantire, nel nostro caso, il diritto allo studio e il diritto alla salute. Sia per gli esami già iniziati che per le lezioni che partiranno nei prossimi giorni, adotteremo tutte le misure decise dal Ministero, dalla Crui, Conferenza dei Rettori italiani, e dalla Crus, Conferenza dei Rettori siciliani. Si cercherà di assicurare esami e lezioni in presenza, ma anche di garantire gli studenti che saranno impossibilitati a raggiungere la sede. Per le lezioni sarà riutilizzata l’app per la prenotazione ai corsi. è stata già predisposta un’applicazione per caricare il Green Pass di docenti e personale amministrativo al fine di agevolare le operazioni di ingresso attraverso la registrazione e una pre identificazione”.
Avete in programma ulteriori strette nel caso di eventuali focolai?
“Applicheremo tutti i protocolli previsti dal Ministero della Salute. I pochi casi presenti nella precedente fase sono stati affrontati con il massimo della tranquillità e della determinazione. Non mi aspetto nuovi focolai. Siamo pronti per un nuovo Anno Accademico consci che non risparmieremo energie per garantire il massimo della sicurezza a tutta la Comunità Accademica”. (lb)

Fabrizio Micari, Rettore Università di Palermo: “Assolutamente favorevole alla vaccinazione, strumento di libertà e non di obbligo”

Al di là delle nuove disposizioni per la ripresa delle attività universitarie, qual è la sua posizione personale sul vaccino e sulla possibilità di renderlo obbligatorio?
“La mia posizione personale è assolutamente favorevole alle vaccinazioni e anche all’ipotesi di quella obbligatoria. La vaccinazione è l’unico strumento a nostra disposizione per uscire da questa pandemia che ci attanaglia da più di un anno e mezzo. Devo dire che i dati sugli esiti della vaccinazione dimostrano che lo strumento è efficace. Credo che la vaccinazione non sia uno strumento d’obbligo ma che sia uno di libertà, perché è l’unica possibilità di poter recuperare la nostra libertà e di dimostrare il nostro rispetto per gli altri”.

Il vostro Ateneo ha avviato qualche iniziativa per spingere le vaccinazioni? Quali sono, a oggi, le percentuali di copertura del personale di Ateneo (docente e non)?
“Abbiamo vaccinato a tappetto il nostro personale, nel senso che con la collaborazione dell’Assessorato e del Policlinico abbiamo usato le nostre strutture per vaccinare tutto il personale docente e amministrativo, lasciando libertà di adesione. A febbraio, abbiamo fatto le prime dosi, mentre a maggio le seconde. La vaccinazione del personale docente è stata altissima, superiore al 97%, mentre il personale amministrativo è poco meno. L’aver messo a disposizione le nostre strutture ci ha consentito anche di dare una mano alla Lumsa e al Conservatorio. Abbiamo anche manifestato più volte la disponibilità nei confronti dell’Assessorato alla Salute e dell’Esercito di poter procedere alla vaccinazione dei nostri studenti, mettendo in campo nuovamente le nostre strutture e quelle del Policlinico. Abbiamo avuto delle interlocuzioni, ma ancora nulla di concreto”.

Pensa che i provvedimenti anti Covid adottati possano essere sufficienti a garantire la sicurezza? Sono previsti controlli automatizzati per il Green pass?
“Il controllo del Green Pass è fatto a tutti gli ingressi dell’Università, quindi a docenti, al personale amministrativo e, a campione, agli studenti secondo quanto previsto dalla normativa. Il Green pass è uno strumento fondamentale, seppur obbligatorio solo per alcune categorie come i docenti. Credo, però, che si sia ritardato nell’adozione della zona gialla ad agosto, ma, in questo momento, la situazione si è stabilizzata, ma seguiamo con grande attenzione”.

Avete in programma ulteriori strette nel caso di eventuali focolai?
“Se da parte del Governo nazionale o regionale dovessero arrivare delle ulteriori strette, eseguiremo. Non me le aspetto, perché la logica del ritorno in presenza è abbastanza consolidata nel Governo e non si tornerà ad un lockdown, perché la scuola e l’Università devono andare, prioritariamente, in presenza”. (fs)

di Lina Bruno, Patrizia Penna e Francesco Sanfilippo