L’Anci Sicilia manifesta la sua “insoddisfazione” per la legge di stabilità regionale che sarà discussa dall’Ars e bolla il testo come “inaccettabile”. “Manifestiamo la nostra insoddisfazione per il confronto che vi è stato fin qui con i Comuni e chiediamo che si mantengano gli impegni assunti in Commissione Bilancio – afferma il presidente Paolo Amenta – Le autonomie locali dell’Isola rivendicano di essere a pieno titolo uno degli attori istituzionali della trattativa che riguarda gli accordi tra Stato e Regione”.
“Per ciò che attiene alle risorse destinate agli enti locali – aggiunge -siamo di fronte ad un taglio netto anziché ad un doveroso incremento. Dal fondo per i Comuni sono stati sottratti oltre 60 milioni di euro, molti dei quali destinati a investimenti e a scelte di cui non ha bisogno la Sicilia e di cui non hanno bisogno persino gli stessi Comuni destinatari”. Il presidente di Anci Sicilia ha chiesto un incontro al presidente della Regione Renato Schifani e al presidente dell’Ars Gaetano Galvagno “in quanto – sottolinea – riteniamo inaccettabile che venga approvato l’attuale testo della Legge di Stabilità regionale. In questa fase storica abbiamo fin troppe risorse per investimenti e pochissime risorse per la spesa ordinaria e nessuna per dotarci di professionalità capaci di far fronte alla sfida del Pnrr e a quella della programmazione 2021-2027”.
“L’8 febbraio – conclude Amenta – proporrò al Consiglio regionale dell’Associazione, come aveva suggerito il presidente dell’Assemblea regionale Siciliana, di chiedere che i Comuni interessati, in segno di protesta, rinuncino alle poche inutili risorse che gli sono state attribuite per finalità particolari e in assenza di un testo condiviso con le autonomie locali di attivare le più incisive forme di mobilitazione per ottenere una revisione del testo”