Ambiente

L’Etna emette anelli di fumo, cosa sono i “volcanic vortex rings” e perché si verificano

L’Etna continua a regalare momenti di spettacolo, nonostante non si trovi in fase di eruzione. Da un paio di settimane, infatti, i residenti della zona pedemontana e i turisti presenti nella fascia orientale del Catanese stanno ammirando dei particolari anelli di fumo emessi dal cratere di Bocca Nuova, uno dei quattro crateri sommitali del vulcano.

La formazione di questo fenomeno è diventata una costante in questi giorni. A più riprese, infatti, è possibile notare questi cerchi di gas che si sollevano verso il cielo sotto la spinta del vento.

Quando si sono formati gli anelli di fumo sull’Etna

A evidenziare la ciclicità di questo avvenimento è stato in questi giorni anche il vulcanologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania, Boris Behncke.

“Qualcosa di bello c’è in questi giorni dalle nostre parti, un fenomeno che sta dilettando i locali e i visitatori: gli anelli di vapore (volcanic vortex rings), che da un paio di settimane escono ad un ritmo straordinario dal cratere Bocca Nuova dell’Etna”, scrive il vulcanologo sui propri canali sociali. Ma cosa sono, scientificamente, i volcanic vortex rings? E come si formano?

Il video realizzato dal vulcanologo dell’Ingv di Catania, Boris Behncke

Chi ha scoperto gli anelli di fumo sull’Etna?

Così come sottolineato dalla rivista scientifica Nature, gli anelli di fumo sono stati studiati fin dalla fine del XIX secolo dal fisico, ingegnere e nobile britannico Sir William Thomson, comunemente noto come Lord Kelvin. Le prime osservazioni dei volcanic vortex rings sull’Etna sono state effettuate nel 1724 e sono state documentate in una tavola incisa nel 1755. Restando in Sicilia, sottolinea la rivista, anelli di fumo sono stati individuati anche sullo Stromboli, nelle Isole Eolie.

Come si formano gli anelli di fumo sull’Etna

Questi anelli di fumo si formano genericamente quando si verifica l’esplosione di bolle di gas all’interno di un condotto stretto sopra una camera magmatica. Il getto di gas risale rapidamente così verso la bocca del vulcano, ma le pareti del cratere tendono a “rallentare” questa risalita, andando a creare così la caratteristica forma dell’anello.

La rivista sottolinea che gli anelli di fumo sono “fenomeni sporadici” e non è sempre facile prevedere quando avverrà la loro formazione. Infatti, “la velocità del processo di formazione e la sua evoluzione, combinate con le condizioni meteorologiche, può rendere difficile per i ricercatori eseguire misurazioni dirette”. Ciononostante questo fenomeno, così come evidenziato ancora da Nature, può essere facilmente riprodotto in “piccolo” attraverso degli esperimenti in laboratorio.

Informazioni concesse da Nature.com sotto licenza Creative Commons.

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Foto di Olaf da Pixabay