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Anello ferroviario, sicurezza per la riapertura dei cantieri

Sono pronti a ripartire i cantieri edili con la sottoscrizione dei protocolli di sicurezza per il contenimento del Covid-19. Il primo è stato firmato tra la D’Agostino Costruzioni, impegnata nei lavori dell’anello ferroviario di Palermo, le organizzazioni sindacali degli edili di Feneal, Filca, Fillea e l’organismo paritetico Panormedil Cpt.

I protocolli, che i sindacati degli edili auspicano siano condivisi e sottoscritti con la maggior parte delle imprese, consentiranno la riapertura dei cantieri garantendo la sicurezza e la tutela dei lavoratori.

Gli operai dell’anello ferroviario saranno controllati all’ingresso del cantiere da una figura preposta che rileverà la temperatura e chiederà l’autocertificazione, in cui i lavoratori dovranno specificare di non essere stati a contatto con soggetti che hanno contratto il Coronavirus. A tutti saranno forniti i dispositivi di protezione individuale, saranno sanificati i locali, gli spogliatoi e i dormitori, sarà consentito solo l’uso individuale dei mezzi aziendali e previste distanze di sicurezza e accesso alla mensa in fasce orarie alternate, in modo da non creare assembramenti.

“Sicurezza e organizzazione del lavoro – hanno dichiarato Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil tirrenica, Francesco Danese, segretario generale Filca Cisl Palermo Trapani e Piero Ceraulo, segretario generale Fillea Cgil Palermo – diventano gli strumenti fondamentali per la ripartenza dei cantieri. L’impresa D’Agostino, adottando il protocollo, è riuscita a riorganizzare il lavoro seguendo in maniera pedissequa i protocolli già sottoscritti il 14 marzo con Cgil, Cisl e Uil, quello sulle linee guida per i cantieri e il protocollo tra le parti datoriali e le organizzazioni sindacali nazionali”.

I rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto la vigilanza continua nei posti di lavoro, per verificare l’applicazione delle norme di sicurezza. “Abbiamo predisposto – hanno aggiunto – una nota indirizzata alla Prefettura di Palermo, che è il soggetto preposto al controllo e al monitoraggio. In una fase così delicata, considerate le condizioni di criticità in cui già versa il settore delle costruzioni, bisogna a tutti i costi evitare il rischio di una sottovalutazione dell’adozione delle misure di sicurezza previste”.

“La difficoltà nel reperire i dispositivi di protezione individuale – hanno sottolineato le parti sociali – potrebbe indurre qualche impresa a bypassare alcuni passaggi, inseguendo l’esigenza della riapertura. Noi chiediamo accortezza. Ripartire senza l’assoluta certezza della protezione e salvaguardia dei lavoratori rischia di inficiare il lavoro di contenimento del Covid fatto in questi due mesi”.

A preoccupare i sindacati sono in particolare le piccole e medie imprese. “Il percorso obbligatorio di messa in sicurezza – hanno evidenziato – potrebbe mettere in evidenza la difficoltà di interfacciarsi con le piccole imprese, che per lo più hanno utilizzato gli ammortizzatori sociali. La preoccupazione è che le realtà non strutturate non siano in condizioni di poter ripartire. Per questo auspichiamo l’apertura di un confronto anche con le piccole e medie imprese”.

Tra le novità introdotte nel protocollo, il ruolo della Scuola edile Cpt, che avrà il compito di supportare l’impresa settimanalmente, al fine di consentire un maggiore controllo e rispetto dell’intesa.