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Animali: traffico di cuccioli, “un business da 300 milioni di euro”

Cuccioli tra i 30 e 40 giorni di età viaggiano soprattutto di notte, nascosti nei bagagliai di autovetture, in furgoni o Tir, in treno, in aereo, mimetizzati all’interno di borsoni. La “merce” arriva così illegalmente in Italia, dopo un viaggio che può durare anche oltre 12 ore, e successivamente messi in vendita in allevamenti e negozi, presso i caselli autostradali e, sempre più frequentemente, su internet. Lo sottolinea la Lav (Lega anti vivisezione), che delinea i contorni del traffico internazionale di cuccioli di razza, un business che muove circa 300 milioni di euro all’anno.

“Il traffico di cuccioli è uno degli aspetti più preoccupanti del fenomeno zoomafioso. Si calcola che sono circa 2.000 i cuccioli che ogni settimana arrivano nel nostro Paese dai paesi dell’Est. Non è un caso che, come segnalato anche dalla Direzione Investigativa Antimafia e dalle relazioni semestrali sul fenomeno mafioso, è stato registrato l’interesse della criminalità organizzata per questo business”, dice all’Adnkronos Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’osservatorio zoomafia della Lav. Acquistati a circa 60 euro, gli animali sono poi venduti a prezzi anche fino a 20 volte superiori, una volta “trasformata” la loro origine da est europea a italiana. Ciò compensa ampiamente anche le perdite dovute all’alta mortalità dei cuccioli, al 50% tra il trasporto e dopo l’arrivo in Italia.

Nessun controllo sanitario e la moda degli animali di razza

Gli animali nascono in allevamenti a conduzione familiare o in vere e proprie “fabbriche di cuccioli”, strutture che ospitano decine o centinaia di fattrici per la riproduzione, sistemate in box piccolissimi con cibo solo per sopravvivere. In questo commercio di animali spesso manca il più banale controllo sanitario e il precoce distacco dalla madre causa ai cuccioli traumi affettivi e problemi di salute: privi delle difese immunitarie, i cuccioli possono contrarre malattie mortali, come il cimurro, la parvovirosi, e addirittura la rabbia, un pericolo anche per l’uomo. “Tutto nasce dalla moda dell’acquisto di animali di razza – conclude Troiano – laddove i nostri canili sono pieni di cuccioli e cani che aspettano di essere adottati”.